La vita di un giovanissimo rugbista è cambiata per sempre a Natale di due anni fa. Era infatti il 24 dicembre del 2022 quando Mathias Dantin, durante un match di rugby, subì un durissimo colpo che lo obbliga da allora ad una sedia a rotelle. Il giovane, come scrive il Corriere della Sera che riporta la notizia attraverso il suo sito online, è rimasto tetraplegico, con tutti i suoi sogni sportivi e non, rimasti in fondo al cassetto. Il problema è che stando al rugbista Mathias Dantin, non si trattò di un semplice placcaggio, come se ne vedono tanti ad ogni match, ma di un fallo intenzionale.
Il 18enne parla infatti di “vendetta”, un gesto per fargli del male, di conseguenza ha deciso di denunciare il tutto presso il tribunale di Tarbes, negli Alti Pirenei. Secondo quanto riferito anche dai media d’oltralpe, l’accusa chiede ora 18 mesi di carcere per colui che avrebbe commesso quel fallo terribile, tale Philibert, un giovane rugbista di 20 anni, quindi due in più di Mathias. Dopo quel colpo subito il 18enne fu costretto a lasciare il rettangolo di gioco con due vertebre cervicali rotte e lussate, ma anche due arterie danneggiate.
RUGBISTA TETRAPLEGICO, MIDOLLO SPINALE LESIONATO DOPO PLACCAGGIO
“Bazzecole” comunque in confronto al danno più grave e purtroppo irreparabile: il midollo spinale seriamente lesionato e che lo obbliga da quel giorno a non muovere più le gambe. Oggi Mathias Dantin chiede di essere riconosciuto come una vittima, e non solo come un “danno collaterale”.
Proprio per questo il 18enne ha deciso di presentare una denuncia assieme ai suoi avvocati, sostenendo che il suo avversario lo abbia colpito per fargli del male, volendo dimostrare la sua superiorità in quanto giocava “anche a livello di club”, precisa la vittima, e condannando quel placcaggio che non dovrebbe vedersi su un campo di rugby. Philibert viene quindi accusato di violenza volontaria ma lo stesso rimanda al mittente ogni accusa, dicendo di aver fatto un placcaggio regolare che purtroppo ha avuto delle “conseguenze tragiche”.
RUGBISTA TETRAPLEGICO, LA REPLICA DELL’AVVERSARIO
Secondo il 20enne, il suo avversario aveva ancora la palla in mano, di conseguenza il blocco è stato fatto “non in un momento sbagliato”. Il ragazzo aggiunge di non accettare le accuse mosse nei suoi confronti, “Non sapevo che fosse pericoloso”, precisando che probabilmente c’è stata “una mancanza di controllo”. Parole che però non convincono il 18enne rugbista, denunciando si essere stato “scricchiolato come un albero”, e precisando inoltre di aver già notato il suo avversario che si comportava in maniera un po’ “arrogante”.
Poco prima del fatto Philibert era caduto, e probabilmente (secondo Mathias) si è sentito “umiliato e voleva vendicarsi”, precisando che ciò che ha fatto non rientra quindi in un normale placcaggio “ma è un attentato, voleva fare male”. Martin è stato preso da dietro, sollevato in aria per circa 3 o 4 metri e poi buttato a terra con la testa bassa, quasi una mossa di wrestling: a due anni dai fatti non ha mai ricevuto le scuse.