CARDINALE RUINI: “CON BERLUSCONI HO PERSO UN AMICO INTELLIGENTE E GENEROSO”

«Sono molto addolorato per la morte di Silvio Berlusconi. Era persona di grande intelligenza e generosità. Ho perso un amico»: a parlare è il cardinale Camillo Ruini, intervistato in questi giorni dal “Foglio”, dall’Avvenire e dal “Corriere della Sera” per commentare uno dei politici con cui sicuramente ha condiviso più tempo durante la lunga fase di Presidenza della CEI. L’ex capo dei vescovi italiani ricorda l’epopea del berlusconismo con il consueto acuto angolo di osservazione della realtà pubblica: «Domani (oggi, ndr) celebrerò la santa messa per lui perché il signore nella sua misericordia lo accolga nella sua eterna pienezza di vita», confida al Foglio il prelato.



«Sono stato uno dei suoi amici», sottolinea ancora Ruini, «era un uomo intelligente e generoso […] ed era simpatico. Un uomo che fin dalla prima volta sapeva metterti subito a tuo agio»: «il rapporto con Berlusconi che era presidente del Consiglio o capo dell’opposizione è sempre stato corretto. Non so se dopo si è deteriorato», ricorda ancora il cardinale questa volta al quotidiano “Avvenire”, Quel moderatismo centrista eredità storica e politica di Berlusconi, al momento sebbene non escluda che possa essere raccolta da qualcuno (Meloni, Salvini, Renzi?, ndr), Ruini ammette «Io mi auguro che venga raccolta, ma sinceramente non saprei indicare da chi».



“BERLUSCONI HA EVITATO IL COMUNISMO AL POTERE NEL 94”: PARLA IL CARD. RUINI

Tra i più grandi meriti che il cardinale Ruini riconosce a Silvio Berlusconi è certamente quella discesa in campo nel 1994 e la vittoria contro la “gioiosa macchina da guerra” degli ex PCI: «Ha avuto meriti storici per l’Italia, soprattutto avendo impedito al Partito ex comunista di andare al potere nel 1994 e anche per l’instaurazione del bipolarismo in Italia. Inoltre, ha operato molto bene in politica estera», rivela l’ex Presidente della Conferenza Episcopale Italiana al Foglio.

Davanti al rapporto di Silvio Berlusconi piuttosto “chiacchierato” negli anni con le donne, il cardinale Ruini sorride al “CorSera” e ricorda come anche John Fitzgerald Kennedy non fosse proprio un modello in tal senso: «non ho mai amato dare giudizi pubblici su comportamenti privati di nessuno, specie quando vengono usati nella lotta politica». Ruini dirà messa oggi nel giorno del lutto nazionale e dei funerali di Stato celebrati in Piazza del Duomo e sempre al “Corriere” confida una verità intima nel suo rapporto con Silvio Berlusconi: «Con me ha sempre detto di essere credente e sì, io penso che lo fosse».