Il Cardinale Camillo Ruini valuta come grave rischio per la Chiesa cattolica in Germania l’iniziativa di decine di sacerdoti tedeschi che nei prossimi giorni compieranno benedizioni pubbliche a «centinaia di coppie gay», in aperto contrasto al “Responsum” della Congregazione per la Dottrina della Fede del 15 marzo 2021. Nell’intervista al Foglio oggi l’ex Presidente della Cei, protagonista dei rapporti tra Chiesa e Stato italiano sotto il papato di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, lancia l’allarme per quello che non teme di definire “scisma” in Germania: «stanno venendo al pettine dei nodi che purtroppo esistono da tempo, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, come dimostra la cosiddetta Assemblea sinodale tedesca attualmente in corso, che ha indicato chiaramente i propri obiettivi: non solo la benedizione delle coppie dello stesso sesso, ma anche il sacerdozio alle donne, l’abolizione dell’obbligo del celibato ecclesiastico, l’intercomunione tra cattolici e protestanti».



Ruini non aggiunge nulla rispetto alla risposta che già il Vaticano ha espresso nel Responsum che tante polemiche ha generato anche in Italia, si limita a commentarlo: «Semplicemente, la Chiesa non ha il potere di benedire queste unioni. Può essere benedetto, infatti, solo ciò che è conforme ai disegni di Dio, non ciò che è loro contrario, come le unioni tra persone dello stesso sesso».



IL RISCHIO SCISMA IN GERMANIA

Le persone singole hanno tutto il diritto di essere benedette, semplicemente seguendo il Vangelo con Gesù misericordioso che abbraccia tutto e tutti, senza alcuna discriminazione, ma per Ruini ciò accade affinché «si convertano, non perché si confermino nel loro peccato. Dio stesso benedice l’uomo peccatore affinché si lasci cambiare da Lui, ma non può benedire il peccato». Per l’ex Cei la forza di questa posizione confermata dalla Congregazione della Fede sta non nasce nelle stanze vaticane: «non si tratta soltanto di una cosa che la Chiesa ha deciso di non fare, ma di una cosa che la Chiesa non può fare. Per conseguenza nessuno, nella Chiesa, ha questo potere». Il dialogo con il Foglio prosegue poi sul fronte più attuale del rapporto tra Chiesa e omosessualità, con il Cardinale che aggiunge «A un certo punto si è verificata una svolta profonda con la rivendicazione dei diritti della persone omosessuali e con il cosiddetto orgoglio gay. In questo contesto la posizione della Chiesa sembra a molti fuori dal tempo, troppo arretrata e ormai improponibile. La Chiesa oggi è contraria a ogni ingiusta discriminazione delle persone omosessuali e vuole che esse siano accolte nella comunità cristiana con rispetto e delicatezza, come dice la stessa Nota esplicativa della congregazione per la Dottrina della fede».



Ma perché allora la Chiesa (e il Vangelo) considerano gli atti omosessuali “intrinsecamente disordinati”? Spiega Ruini «perché non idonei a trasmettere la vita e non fondati su una vera complementarietà affettiva e sessuale. Perciò in nessun caso possono essere approvati. Questa valutazione morale ed ecclesiale non va in alcun modo confusa con una norma giuridica statale. Inoltre il giudizio negativo riguarda il comportamento considerato in se stesso, non la responsabilità soggettiva delle persone, che sono comunque da rispettare e da accogliere». Tornando “a bomba”, il nodo della Chiesa tedesca resta purtroppo ancora “intatto”: «Spero con tutto il cuore che non ci sia alcuno scisma e prego per questo. Papa Francesco, il 29 giugno 2019, ha indirizzato una lettera ‘al popolo di Dio che è in cammino in Germania’, nella quale chiede, fra l’altro, di conservare sempre il senso della Chiesa e il legame con la Chiesa universale: queste parole del Papa offrono un criterio e un orientamento prezioso. Non nego, dunque, che un rischio di scisma ci sia, ma confido che, con l’aiuto di Dio, lo si possa superare».