CARD. RUINI, L’INCHIESTA SU MEDJUGORJE E I TENTATIVI DI OSTACOLARLA IN VATICANO

Alcuni in Vaticano cercarono di ostacolare l’inchiesta sulle apparizioni della Madonna di Medjugorje, voluta da Benedetto XVI e coordinata dall’allora Presidente della CEI Cardinal Camillo Ruini: lo sostiene lo stesso prelato nell’ultima intervista a “Roma Sette” in occasione dei suoi 40 anni di ordinazione episcopale (il prossimo 16 maggio 2023, ndr). Per la prima volta dai primi storici risultati apparsi nel febbraio 2020, il Card. Ruini rivela come non tutti in Curia furono pienamente concordi con lo svolgimento della “Relazione della Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje”, nata il 17 marzo 2010 per volere del Santo Padre Benedetto XVI.



«Quando Francesco è diventato Papa ero già emerito da cinque anni», racconta Ruini ai colleghi del periodico, «non ho avuto quindi l’occasione di collaborare con lui». Tuttavia il ringraziamento per il Papa avvenne con gli interventi decisivi avvenuti proprio a ridosso dei primi risultati sull’inchiesta Medjugorje: «Papa Francesco, su mia richiesta, è intervenuto due volte per fermare chi in Vaticano voleva impedire alla nostra Commissione di portare a termine il suo lavoro», di cui lo stesso Card. Ruini era Presidente.



COMMISSIONE RUINI SU MEDJUGORJE: QUALI FURONO I RISULTATI

Nella Relazione finale della Commissione internazionale d’inchiesta su Medjugorje, il gruppo di lavoro durato quasi 10 anni dal Cardinal Ruini sancì che le prime 7 apparizioni della Madonna a Medjugorje – dal 24 giugno al 3 luglio 1981 – furono vere. «Nessuna origine demoniaca delle apparizioni e neanche manipolazioni» è invece l’altro importante esito rilevato dal lungo lavoro di indagine approfondito della Commissione Internazionale.

La Chiesa ha sempre ribadito – e non solo su Medjugorje – che finché i miracoli sono in corso d’opera è impossibile procedere ad un pieno riconoscimento canonico ufficiale della presunta “anomalia” riscontrata. Quella stessa relazione, che non può dirsi conclusiva in quanto i “fenomeni” a Medjugorje non si sono esauriti, evidenziò in merito alle accuse di un’eventuale ricerca del lucro, che «i testimoni del segno soprannaturale a loro originariamente indirizzato hanno ora effettivamente un rapporto per alcuni aspetti ambiguo con il denaro». I 6 veggenti ufficiali di Medjugorje – Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic, Ivan Ivankovic, Ivan Dragicevic, Jakov Colo – non furono però quasi mai seguiti nel corso dei 40 anni dall’inizio dei fenomeni presunti “sovrannaturali” da «una attendibile e continuativa guida spirituale». Il Vaticano con Papa Francesco ha poi mandato in pianta stabile un visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje – in origine Mons. Hoser, ora sostituito dopo la sua scomparsa dal vescovo Aldo Cavalli – per valutare da vicino tutti gli elementi a carattere di fede: «Si entra in un ambiente di grazia. Ogni giorno, dalle 5 alle 8 il Rosario in lingua croata. Canti internazionali, Messa con traduzioni simultanee in 15 lingue, con religiosi che vengono da fuori per distribuire la Comunione, con numeri impressionanti, anche di 5/600 frati minori, mentre circa 50/60 sono impegnati nelle confessioni», spiegava Mons. Cavalli all’Avvenire lo scorso novembre 2022.