Quando Dagospia ha fatto sapere che Amadeus aveva incontrato Rula Jebreal e che sarebbe stata una delle dieci donne ad affiancarlo al Festival di Sanremo 2020, gli odiatori del web si sono infiammati: “È un insulto agli italiani”. La ridicola polemica si è ingigantita in stile “Blob”, poi il nulla. Sebbene il conduttore ci tenesse alla presenza della giornalista palestinese – e lei avesse accolto positivamente la proposta – è arrivato il no ufficiale. Jebreal non andrà a Sanremo e l’invito è stato ufficialmente rifiutato. Hanno pesato le polemiche, il timore che sul palcoscenico del Teatro Ariston, si parlasse di attualità più che di canzoni. La 70esima edizione invece, è alla ricerca di consensi nazionalpopolari, nonostante il cast particolarmente innovativo e fortissimo, almeno sulla carta (perché ancora le canzoni, non le abbiamo sentite). Secondo ciò che si legge su Repubblica: “Quando la direzione artistica del Festival ha passato la pratica alla Rai per formalizzare il contratto, come succede con gli ospiti, qualcuno ai piani alti di Viale Mazzini deve aver deciso che era meglio lasciar perdere. Dopo che era uscito il nome di Jebreal, erano piovute critiche e accuse perché il Festival si sarebbe trasformato “in un luogo per fare politica”. La parola spaventa sempre”.



Rula Jebreal non sarà a Sanremo 2020, ecco per quale motivo

Visto che ci sono ancora le nomine da fare, la risoluzione è stata che era meglio non sconvolgere la sensibilità di nessuno. Facile supporre che la giornalista-scrittrice non sarebbe stata una bella statuina (e per fortuna, aggiungiamo!). Quarantasei anni, consigliere del presidente francese Macron per il gender gap, Jebreal avrebbe potuto parlare delle donne e della parità dei diritti, temi che le stanno particolarmente a cuore. Da giorni il web si era scatenato contro di lei: “Mi par di capire che con I soldi del canone Rai la Jebreal potrebbe essere incaricata a Sanremo di spiegarci quanto le facciamo schifo. Se poi qualcuno si lamenterà sui social, seguiranno accuse di: razzismo, sessismo, machismo. Pure nel 2020, ci avete già rotto” aveva scritto Daniele Capezzone su Twitter. Qualcuno aveva pure lanciato l’hashtag #BoicottaSanremo. Amadeus aveva provato a tranquillizzare gli animi: “L’ho incontrata e le ho chiesto di esserci. Non sarà un intervento politico, chi viene a Sanremo non farà politica. Non mi interessa, io ho le mie idee ma le tengo per me”. Evidentemente questa rassicurazione non è bastata.

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