Il vecchio Cappa lo aveva scritto mesi fa, ma nessuno ci credette, anzi pure qui in redazione ci fu un po’ di maretta, come se – passata la settantina – avessi ancora bisogno di fare il titolo ad effetto. Il titolo annunciava che Fini avrebbe aderito alla Dc di Rotondi, o come all’epoca si chiamava l’ennesima resurrezione democristiana progettata dall’ex ministro di Berlusconi. Fini si svegliò dal letargo per far giungere una smentita, Rotondi – sempre esagerato – telefonò al nostro direttore, alla sua età ormai non verdissima manco ha capito che un giornalista si indispettisce ancora di più quando viene scavalcato.



Eccola qua la verità, pronta e confezionata dagli stessi “smentitori”: sul Foglio l’ex colonnello di Fini, nonché ministro delle Telecomunicazioni, Landolfi spara a palle incatenate su Salvini e Meloni, rivendica a Fini la paternità di una destra europea e spendibile, e dice che bisogna andare a chiedere scusa e richiamarlo in servizio a vele spiegate, pena la non ammissione della destra al salotto liberale buono di cui Il Foglio sarebbe garante.



Ventiquattr’ore e arriva la risposta a Landolfi, ovviamente positiva, entusiasta, con tifo da stadio. Da un ex missino? Un ex An? Macché, a pontificare su un altro organo non propriamente di destra – l’Huffington Post – è il solito Rotondi. Porte aperte a Fini, non si capisce dove.

Non sarà la nuova Dc, ma l’approdo di Fini, Landolfi e Rotondi è lo stesso. Cianciano di destra e di nuova Dc, ma al vecchio Cappa risulta che un certo mondo si è rimesso in moto, e ha fatto di Rotondi non si sa se l’emissario, il messaggero o che. È il mondo che vuole sbarrare il passo alle destre, e le prova tutte: beatifica Berlusconi, riciccia Fini, prepara una di quelle sante alleanze che la sinistra sa spolverare quando scopre un nemico nuovo.



Un sondaggista affidabile ci spiega l’arcano: “con una simildestra schierata dalla sua parte, più la lista di Conte e i partiti dell’attuale maggioranza, da Bologna in giù la sinistra prende tutti i collegi, per le destre non ci sta nemmeno un collegio”.

Già, perché le elezioni anticipate si celebreranno col Rosatellum, quindi ancora collegi. E indovinate di dove sono Landolfi e Rotondi? Campani, cari lettori, elettori e aspiranti eletti di quella Campania in cui De Luca ha fatto l’en plein. Con l’aiuto di ex missini ed ex Dc, alla sinistra potrebbe andare ancora meglio.

Altro che la riabilitazione di Fini, i due ex ministri stanno mettendo le mani sul tesoretto dei collegi uninominali del Sud, dove i loro voti (molto pochi) varranno il doppio se buttati sul piatto della sinistra.