AGGIORNAMENTO – Da parte di Saipem ci giunge smentita rispetto alle indiscrezioni riportate nel seguente articolo.
Di lui si è sempre detto che era molto bravo ma di pessimo carattere e matto come un cavallo. La seconda e terza caratteristica sembrano essere certe, mentre la prima scricchiola decisamente di fronte ai fatti. Francesco Caio è un accumulatore seriale di cariche, salta da un’azienda all’altra, spesso con nomine pubbliche, senza pace. Dopo una giovinezza fulgida nel mondo Olivetti, ha saltabeccato di qui e di là senza lasciare troppo il segno, con qualche incidente di percorso come la presidenza europea di Lehman Brothers nel 2008.
L’ultima avventura di Francesco Caio è recente e finirà a ore. L’Amministratore delegato di Saipem sta facendo le valigie, questione di pochi giorni. D’altronde era tornato a San Donato Milanese con la volontà di cambiare tutto, facendo fuori tutta la prima linea che così bene aveva fatto con il quasi omonimo Stefano Cao. Ma il profit warning che ha causato in poche settimane il dimezzamento del titolo da 2 a 1 euro sono una condanna inequivocabile. Francesco Caio sta trattando l’uscita. Le carte sono pronte, e lui è pronto per un altro giro, anche se adesso trovare qualcosa in ambito governativo appare problematico.
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