Il fatto di russare rumorosamente e di accusare una stanchezza cronica anche dopo una notte intera di sonno potrebbero essere un campanello di allarme per la propria salute e, in particolare, sul rischio di incorrere in ictus. A rivelarlo, come riportato dal Guardian, è stato uno studio condotto negli Stati Uniti, i cui risultati sono resi noti dettagliatamente in queste ore ad Amsterdam in occasione della riunione annuale della Società Europea di Cardiologia, la più grande conferenza sul cuore del mondo.



È noto, infatti, che centinaia di milioni di persone soffrono di apnea notturna, un disturbo i cui sintomi includono respirazione intermittente, sbuffi, risvegli frequenti e forte russamento. Molti ne soffrono, ma non ne parlano con il proprio medico. Ciò, tuttavia, potrebbe avere delle conseguenze rilevanti. Alcuni studi precedenti hanno riscontrato che questa condizione aumenta il rischio di gravi problemi di salute come l’ipertensione, il diabete di tipo 2 e la depressione. Ora ci sono ulteriori prove anche per quel che concerne l’impatto sul cuore.



Russare e stanchezza cronica come segnali di allarme: aumenta il rischio di ictus e non solo

Il recente studio ha dimostrato che le persone con apnea notturna hanno cinque volte più probabilità di sviluppare fibrillazione atriale e il 60% in più di probabilità di sperimentare un ictus nel corso della loro vita. “È una condizione molto comune (che in genere si manifesta proprio con il russare rumorosamente e la stanchezza cronica, ndr), ma in un certo senso la ignoriamo perché pensiamo che sia banale o solo un po’ fastidiosa”, ha affermato Sanjiv Narayan, professore di medicina cardiovascolare presso Stanford nonché autore della ricerca.



In realtà nessuno dovrebbe sottovalutarla. “Finora non era mai stata realmente dimostrata l’entità del rischio. Questo è ciò che ci ha davvero sorpreso. È un fenomeno che riguarda anche le persone relativamente giovani che, se avessero un ictus, distruggerebbe le loro vite”. È per questo motivo che è necessario continuare a indagare su questa patologia. Le sue cause non sono sempre chiare, ma è stata collegata a fattori come l’obesità, il collo largo, il fumo, il consumo di alcol e il dormire sulla schiena.