Il Generale Pietro Serino, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ha parlato sulle pagine del Corriere della Sera della guerra tra Ucraina e Russia e di quelle che sono le forze armate che fanno capo al Cremlino. Secondo l’esperto, c’è un gap tecnologico che potrebbe portare i russi a soccombere nella guerra: “Io nasco come ufficiale deputato alle telecomunicazioni, e periodicamente nella mia vita ho dovuto aggiornare le mie conoscenze sulle nuove tecnologie. Ogni guerra, sin da quelle che facevano gli antichi romani, si basa sull’efficacia delle comunicazioni e della tecnologia. Quella della Russia contro l’Ucraina non fa differenza, e i russi potrebbero non averlo compreso sino in fondo”.



Come ha spiegato Serino: “Oggi i cacciabombardieri di una volta sono stati sostituiti dai droni, la radio è stata sostituita dal satellite, scopriamo quali sono i nuovi compagni di viaggio di un esercito moderno. Credo che si sia sottovalutato il fatto che le formazioni corazzate hanno bisogno di strumenti di tecnologia diversa dal passato, e anche per questo oggi ci si può trovare in grandissima difficoltà”. I russi, dunque, non avrebbero capito fino in fondo quelle che sono le esigenze per vincere la guerra.



Pietro Serino: “Utilizzo dei droni e sistemi satellitari non equilibrato”

L’idea di una guerra lampo tra Russia e Ucraina è stata una considerazione erronea da parte di Mosca. Come spiega il Generale Pietro Serino: “Ritengo che una delle considerazioni più rilevanti riguardi proprio i nuovi ambiti cyber e spaziale, che forse non sono risolutivi, ma certamente hanno un ruolo determinante: se non sono capaci di sfruttare gli accessi alla tecnologia cyber e al dominio dello spazio, gli eserciti moderni possono entrare in grande difficoltà”.

Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha proseguito analizzando quali sono i punti deboli dell’esercito russo. Il mancato impiego dei sistemi satellitari e dei droni potrebbe portare Putin a perdere la guerra, spiega Serino al Corriere della Sera: “Mi sembra di osservare che in questo momento l’utilizzo dei sistemi satellitari e l’impiego dei droni non sia equilibrato da parte dei due contendenti, si proteggono le forze corazzate con aerei ed elicotteri che oggi non sono in grado di sopravvivere al moderno campo di battaglia, dominato anche da missili spalleggiabili, sia controaerei che controcarri. La copertura aerea oggi è troppo rischiosa e dunque non è efficace, e si assiste ancora ad un uso di formazioni d’attacco in modalità classica, quella che conoscevamo negli anni ’90, per intenderci mi riferisco alla guerra del Golfo: oggi quel modello non paga più”.