Italia quinto Paese tra i clienti della Russia

Nonostante le tante sanzioni, l’Unione Europea continua a mantenere un rapporto con la Russia. Come rivelato dal Corriere della Sera, dallo scoppio della guerra sono 100 i miliardi di euro che i Paesi europei hanno pagato al Cremlino per comprare idrocarburi. Poco più di metà dei pagamenti sono legati a petrolio e derivati, mentre altri 44 miliardi legati agli acquisti di gas e tre miliardi al carbone.



Dall’inizio della guerra, l’Italia ha comprato energia russa per poco più di 10 miliardi di euro tra metano e petrolio. Siamo il quinto dei Paesi che risultano tra i maggior clienti della Russia, dopo Olanda, Turchia, Germania e Cina (che ha pagato alla Russia quasi 37 miliardi).

Russia, calano gli acquisti da parte dell’Europa

Il Centre for Research on Energy and Clean Air, agenzia non governativa di Helsinki, ha portato avanti delle stime basate sui dati disponibili da fonti aperte. I flussi di metano o le spedizioni via nave di greggio o gas liquido, dunque, sono stati contabilizzati in una classifica circa i rapporti tra l’Europa e Mosca. Tali rapporti commerciali si stanno trasformando in quanto l’Europa sta cercando di tagliare i rapporti con la Russia. Gli ultimi 10 giorni di settembre, segnano il superamento di un’altra soglia simbolica: infatti dal 21 la Cina è il più grande acquirente di idrocarburi russi, superando così l’Europa.



Se infatti prima l’Europa dipendeva da Mosca, adesso la Russia stessa dipende dalle condizioni della Cina. Sono circa 220 milioni di euro infatti gli acquisti giornalieri della Cina dal Cremlino, mentre scendono da circa 750 milioni al giorno all’inizio della guerra a 150 milioni attuali quelli europei.

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