Un’indagine internazionale sull’esecuzione di alcuni prigionieri di guerra. La chiede la Russia dopo la diffusione di un video girato a Makiyivka, un villaggio del Luhansk, sul fronte orientale dell’Ucraina, da cui evince che 10 soldati russi sono stati giustiziati. Il filmato mostra la resa di un gruppo di soldati e sembra concludersi con la loro morte. Le riprese, che dovrebbero risalire al 12 novembre o prima, sono state realizzate con droni e pubblicate sui siti filo-ucraini che mostravano i corpi di un certo numeri di soldati a terra in un campo. Parte di questa scena compare anche in un video pubblicato dal ministero della Difesa ucraino sulle operazioni militari in tale area. Secondo i media filo-russi, a giustiziare i soldati russi sono stati i militari dell’80a brigata d’assalto aviotrasportata dell’Ucraina.



Cinque giorni dopo sono circolate altre riprese video, girate stavolta dal livello del suolo forse da soldati ucraini presenti sulla scena: si sentono urla in ucraino rivolte a militari russi per farli uscire dal capannone in cui erano nascosti. Uno dopo l’altro, escono e si sdraiano a terra. Ma un uomo vestito con abiti scuri emerge da una latrina semidistrutta e sembra puntare la pistola su quella che sembra un’unità ucraina di soldati, con fasce gialle al braccio. La BBC ha visionato il video e stabilito di non poter dire se l’uomo sia russo o ucraino e a cosa stia sparando, perché la telecamera cade proprio mentre risuonano gli spari e il video finisce in una confusione sfocata. Ma le riprese dal drone e il video con la ripresa da terra sembrano coincidere con la stessa scena.



SOLDATI RUSSI GIUSTIZIATI? ONU INDAGA SU VIDEO

Il ministero della Difesa russo ha definito ciò un “omicidio deliberato e metodico“, con colpi alla testa di oltre 10 soldati russi immobilizzati, aggiungendo che non si tratta del primo e unico “crimine di guerra” delle forze ucraine. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova chiede, quindi, “che le organizzazioni internazionali condannino e indaghino a fondo su questo crimine scioccante. Nessuna atrocità commessa dalle unità militari ucraine rimarrà impunita. Tutti i colpevoli e i loro complici saranno identificati e puniti di conseguenza. Nessuno sfuggirà alla punizione“. Sulla morte dei soldati russi ci sono pochi dubbi, visto che le immagini poi li riprendono stessi a terra e ricoperti di sangue. Ma la versione offerta dai militari ucraini è diversa: hanno spiegato che stavano procedendo con le operazioni di messa in sicurezza dell’area e disarmando i nemici, quando dono stati attaccati alle spalle da altri soldati russi, come si evince dai colpi che si sentono in uno dei video pubblicati.



Infatti, alcuni gruppi Telegram fanno notare che negli ultimi frame di un video si vede un soldato russo uscire armi in pugno sparando verso gli ucraini, che aprono il fuoco uccidendo tutti i dieci prigionieri. Tra le vittime anche un soldato ucraino rimasto ucciso dai colpi russi. Dunque, sostengono che si sia trattato di un normale scontro a fuoco causato dai russi che volevano prendere di sorpresa gli ucraini mentre bloccavano i prigionieri a terra. L’Onu comunque starebbe vagliando attentamente le immagini del massacro nel Donbass. “Le accuse di esecuzioni sommarie dovrebbero essere prontamente, pienamente ed efficacemente indagate, e tutti gli autori ritenuti responsabili“, ha dichiarato Marta Hurtado, portavoce dell’organizzazione delle Nazioni Unite.