Addio a Wikipedia in Russia: nasce Knowledge

In Russia dal 2023 il portale Wikipedia non sarà più accessibile per i cittadini, che al suo posto troveranno Knowledge. Lo ha annunciato il Ministro dello Sviluppo digitale russo, Maxut Shadayev, che ha anche sottolineato che sono stati avviati i lavori per il nuovo portale, creato proprio dal governo e che dovrebbe arrivare nel primo trimestre del 2023. A differenza di quanto successo con numerosi altri brand internazionali, questa volta è la stessa Russia a discostarsi dal portale informativo, tutto per via di una recente denuncia.



Infatti, Wikipedia era finita nell’occhio del governo in Russia per via di alcune informazioni, secondo loro, scorrette sulla pagine dell’invasione dell’Ucraina. In quell’occasione il Cremlino aveva minacciato pesanti ripercussioni se non avessero corretto i dati relativi alle vittime civili ucraine e ai militari russi. La Wikimedia Fundation, che gestisce il portale, aveva detto che non si sarebbe lasciata intimidire e pochi giorni dopo l’editor Mark Bernstein venne arrestato in Bielorussia per aver violato la legge sulle fake news. Successivamente la Russia aveva imposto una multa da 2 milioni di rubli contro Wikipedia (più di 32 mila dollari) per non aver corretto le informazioni, ed ora avrebbe “cancellato” il portale.



Russia: oltre a Wikipedia, il rebrand dei grandi marchi

Quello che sta succedendo a Wikipedia in Russia, insomma, seppur con motivazioni leggermente diverse, è un trattamento che è stato riservato anche ad altri famosi marchi e brand. Fin dall’invasione in Ucraina, infatti, i grandi marchi internazionali, tra cui Coca Cola, Starbucks, Apple e Microsoft, avevano lasciato il territorio russo, in aperta condanna alla guerra. Il Cremlino non era stato con le mani in mano e agì in due modi differenti.

Per limitare le uscite dei grandi brand, come accaduto ora a Wikipedia, dalla Russia, inizialmente venne approvata una legge che legalizzava le importazioni parallele. Con questa mossa permise a negozi e rivenditori di importare dall’estero prodotti dei marchi noti, senza la loro approvazione commerciale. Uno smacco, da un lato, ma anche un aiuto ad aziende come Apple e Microsoft che hanno, di fatto, continuato a vendere prodotti anche in Russia. Altri brand, invece, sullo stile di Wikipedia, hanno adottato nuovi nomi, molto simili all’originale, in una sorta di versione falsa dei brand. Starbucks divenne Stars Coffe, Coca Cola, invece, Dobry Cola, ed ancora McDonald’s si trasformò in Vskusno i tochka.