Solo chi ha vissuto in prima persona e da vicino la guerra in Ucraina sa come sono andate veramente le cose. Chi è vittima e chi è carnefice? La pace ad oggi sembra però ancora lontana. Intanto la Russia ha pensato di riscrivere i libri di storia rivolti agli studenti delle scuole superiori. I contenuti sono stati riscritti disegnando la guerra come ‘un’operazione speciale’ messa in atto per porre fine alle ostilità ucraine.



I nuovi libri scolastici sono stati presentati a inizio agosto durante una conferenza stampa a cui erano presenti il ministro dell’Educazione russo Sergey Kravtsov, il rettore dell’Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali, Anatoly Torkunov, il responsabile per la ricerca dell’Istituto di storia generale presso l’Accademia russa della scienze, Alexander Chubaryan, e Vladimir Medinsky, considerato molto vicino a Putin. I testi sono stati scritti in soli cinque mesi e saranno utilizzati già a partire dall’imminente nuovo anno scolastico, il cui inizio è fissato per il 1 settembre. Nelle intenzioni del governo russo c’è anche quella di aggiornare anche i libri per bambini e ragazzi tra gli 11 e i 16 anni a partire dal 2024.



LA VERSIONE RUSSA SULLA GUERRA IN UCRAINA ATTRAVERSO I LIBRI DI SCUOLA

Il Cremlino, con questa mossa, ha rafforzato la propria narrativa. La riscrittura dei libri si è concentrata soprattutto sui nuovi eventi dal 2014 ad oggi, descrivendo dapprima i soldati russi come ‘salvatori di pace’ quando Mosca ha annesso la penisola di Crimea all’Ucraina e descrivendo più volte l’Ucraina come ‘Stato nazista’. Mosca è descritta poi come vittima a fronte del conflitto ancora in essere, e tra le pagine già si parla di vittoria russa. Inoltre, si giustifica l’invasione, spiegando che è legata al piano di Kiev di entrare nella Nato: dunque, per il Cremlino è stata una mossa per evitare una guerra aperta con l’Alleanza Atlantica che avrebbe portato al collasso globale.



Insomma, ciò che emerge dai nuovi libri è una narrativa evidentemente spostata a favore della Russia, parlando dell’Ucraina come di uno “Stato artificiale”, manipolato dall’Occidente. Lo stesso assistente presidenziale, Vladimir Medinsky, ha ammesso che il libro presenta “il punto di vista dello Stato“. Nel frattempo però questa iniziativa è stata vista in maniera piuttosto critica dai media mondiali occidentali che, nel descrivere il fatto, hanno parlato di “universo parallelo” e di “realtà differente”.