Il Cremlino impone una tassa sugli extraprofitti. La novità in Russia porta direttamente la firma di Vladimir Putin: il numero uno di Mosca lo scorso 4 agosto ha firmato la legge approvata dal parlamento a luglio, che impone un’imposta straordinaria del 10% sulle imprese che hanno realizzato un profitto medio annuo di oltre 1 miliardo di rubli (circa 9,5 milioni di euro, riporta ItaliaOggi).



Secondo quanto previsto dagli esperti del governo, l’obiettivo della tassa sugli extraprofitti è quello di raccogliere almeno 300 miliardi di rubli. L’economia russa deve fare i conti con le ingenti spese per la guerra in Ucraina: nel dettaglio, la spesa militare è raddoppiata, superando i 100 miliardi di euro, cioè un terzo della spesa pubblica totale.



Russia, arriva l’imposta sugli extraprofitti

Secondo quanto previsto, la tassa del 10 per cento è prevista sulla differenza tra il profitto medio delle imprese nel periodo 2021-22 e nel 2018-19 e dovrà essere versata entro il 28 gennaio. Ma per le aziende russe che la pagheranno prima del 30 novembre è previsto uno sconto del 50 per cento. Ma non è tutto. Alcune categorie di contribuenti sono esenti dall’applicazione dell’imposta. Come riportato da Italia Oggi, sono comprese nell’elenco: le società dell’industria petrolifera, del gas e dell’estrazione del carbone; le società che pagano l’imposta agricola unificata; le aziende russe istituite dopo il primo gennaio 2021 (ad eccezione di quelle costituite a seguito di riorganizzazione); e le imprese straniere che hanno iniziato a operare in Russia attraverso uffici di rappresentanza permanenti dopo il primo gennaio 2021.

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