La Russia ha attaccato un porto ucraino sul Danubio, al confine con la Romania. A rivendicare l’azione sono stati gli stessi militari di Vladimir Putin. “Oggi, nella notte, l’esercito russo ha effettuato un attacco di gruppo con droni contro i depositi di carburante utilizzati per rifornire l’equipaggiamento militare delle Forze armate dell’Ucraina nel porto di Reni, nella regione di Odessa. Tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti”, questo quanto dichiarato secondo l’emittente Tio.
Anche la Procura generale ucraina ha confermato l’attacco. “Il nemico ha attaccato le infrastrutture industriali civili della zona del Danubio. A seguito dell’attacco, due persone sono rimaste ferite e sono state ricoverate in ospedale”, si legge in un messaggio pubblicato su Telegram. Poco dopo è arrivato anche il commento del capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak: “I terroristi russi continuano ad attaccare le infrastrutture portuali nella speranza di poter provocare una crisi alimentare e una carestia nel mondo. È necessario eliminare la capacità del complesso militare-industriale russo di produrre armi per gli attacchi all’Ucraina e aumentare la responsabilità di coloro che aiutano il nemico ad aggirare le sanzioni”, ha detto.
Russia attacca porto ucraino sul Danubio al confine con Romania: la replica di Bucarest
L’attacco della Russia al porto ucraino di Reni, sul Danubio, ha smosso le acque anche della Romania, che si trova al confine. Il Ministero della Difesa ha ribadito con forza in una nota che “questi attacchi contro obiettivi civili e infrastrutture in Ucraina sono ingiustificati e in profonda contraddizione con le regole del diritto internazionale umanitario”.
E continua: “Le strutture responsabili del Ministero della Difesa nazionale hanno monitorato in tempo reale la situazione causata dagli attacchi dei droni russi alle infrastrutture del porto di Reni la scorsa notte. In nessun momento i mezzi di attacco utilizzati dalla Federazione Russa hanno generato una minaccia militare diretta al territorio nazionale o alle acque territoriali della Romania. Il Ministero della Difesa nazionale continua, come abbiamo ripetutamente affermato, ad attuare le misure di maggiore vigilanza nello spazio terrestre, marittimo e aereo nazionale e quelle di rafforzamento della difesa e della deterrenza sul fianco orientale, stabilite secondo i piani nazionali e alleati”.