Russia e Cina si stanno preparando per una serie di esercitazioni congiunte nel Mar del Giappone. La notizia è arrivata oggi, lunedì 29 agosto, dal Ministero della Difesa di Mosca ed è stata rilanciata dall’agenzia di stampa russa Tass, che parla di “esercitazioni strategiche per esercitare la sicurezza militare nella regione orientale”. Le manovre sono state denominate Vostok 2022 e vedranno la partecipazione di unità della flotta russa del Pacifico e della Repubblica popolare cinese. Avranno luogo dall’1 al 7 settembre.



Le esercitazioni Vostok 2022 impegneranno più di 50.000 soldati, come riferisce l’agenzia Tass, e oltre 5.000 tra armamenti e hardware militari. Secondo i dettagli resi noti, nello specifico dovrebbero essere coinvolti 140 aerei e 60 tra navi da combattimento, cannoniere e navi di supporto. A supervisionare le manovre Vostok 2022 sarà il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov. Ufficialmente, questa esercitazione dovrà prevedere “vari scenari di operazioni da parte delle forze armate e della coalizione combinate (truppe) per garantire la sicurezza militare della Federazione Russa e dei suoi alleati nell’area di responsabilità del distretto militare orientale”, secondo l’agenzia Tass.



Esercitazioni Russia-Cina Vostok 2022, la questione delle navi da guerra USA a Taiwan

La Russia e la Cina rafforzano ancora di più il loro legame strategico e militare, dunque, con un’esercitazione che inizierà tra pochi giorni e che verificherà la capacità di “esercitare il comando e il controllo delle armi combinate e delle forze della coalizione per respingere gli atti di aggressione nella direzione orientale e nella zona marittima dell’Estremo Oriente, aumentare la compatibilità e l’inter -l’operatività delle forze di confronto nell’affrontare congiuntamente gli obiettivi di mantenimento della pace”, ma anche la “protezione degli interessi” e la “sicurezza militare nella regione orientale”, come riferisce l’agenzia di stampa russa Tass.



Un altro degli intenti ufficialmente dichiarati è verificare “la preparazione dei centri di comando militari nella pianificazione delle operazioni nelle aree marittime, assicurando supporto logistico completo, comando e controllo dei gruppi tattici in guerra”. Nel frattempo, è del 28 agosto la notizia che due navi da guerra battenti bandiera statunitense hanno attraversato lo Stretto di Taiwan, scatenando le ire di Pechino, già provate dalla visita della speaker della Camera Nancy Pelosi proprio a Taiwan. Le tensioni internazionali sembrano dunque non essere più concentrate soltanto in Ucraina, ma pronte a diffondersi anche a oriente: quella “terza guerra mondiale a pezzi” denunciata in tempi non sospetti da Papa Francesco diviene, purtroppo, sempre più potenzialmente imminente.