Una lettera di 11 pagine è stata inviata dalla Russia ai diplomatici Usa per fissare in sostanza le condizioni richieste da Mosca per evitare quella che sempre di più rischia di assumere i toni (e le conseguenze) di una “terza guerra mondiale” in Ucraina.
Lo aveva annunciato il Ministro degli Esteri stamane nel vertice con l’omologo italiano Luigi Di Maio, ora la Tass ha diffuso i punti principali della lettera-risposta di Vladimir Putin ai rivali americani sul tema della sicurezza. «La Russia dovrà reagire, anche attraverso misure tecniche e militari, in mancanza di una disponibilità degli Stati Uniti a discutere delle garanzie alla propria sicurezza», spiega il Ministero degli Esteri nella dura replica dal Cremlino. Nelle stesse ore in cui il Presidente Joe Biden ribadisce in un punto stampa dalla Casa Bianca che «Abbiamo ragione di credere che la Russia stia preparando un’operazione sotto falsa bandiera in Ucraina». Sulla stessa stregua, per rimanere in tema, con quanto fatto nel 2008 con la Georgia per il controllo dell’Ossezia del Sud: di contro Mosca chiede all’Occidente e alla Nato il ritiro di tutte le forze (soldati) e la armi nucleari dal sud-est dell’Europa e dai Paesi Baltici.
LETTERA RUSSIA AGLI USA: ULTIMATUM O SPAZIO PER DIALOGO?
«Gli Stati Uniti non hanno risposto alla richiesta russa di riportare in patria le armi nucleari e astenersi da un ulteriore distribuzione di tali armamenti fuori dai suoi confini», sottolinea la lettera inviata dalla Russia gli Usa e recapitata dal Ministero degli Esteri direttamente all’ONU. Intervenendo in queste ore alle Nazioni Unite, il segretario di Stato americano Blinken afferma che la Russia sta preparando un attacco «nei prossimi giorni all’interno dei confini ucraini». È una sfida di accuse e contro accuse in quella lettera che sembra per certi versi un ultimatum, per altri un invito a “forzare” i toni per poter raggiungere un accordo diplomatico (che segni l’Ucraina come stato neutrale e ritardando il suo ingresso in Nato, ndr). Mosca si dice «pronta al dialogo con l’Occidente» nelle 11 pagine inviate agli Stati Uniti ma sottolinea che «le linee rosse e gli interessi strategici sul fronte della sicurezza che aveva posto sono stati ignorati: questo è inaccettabile». Secondo Putin la richiesta del ritiro della “formula Bucarest” (secondo cui Ucraina e Georgia diventeranno membri della Nato) è stata disattesa da Washington, come del resto la richiesta russa di non creare basi militari sul territorio di Stati precedentemente parte dell’Urss e non membri dell’Alleanza. «È stata ignorata la natura del pacchetto delle proposte russe», accusa infine Mosca nella lettera “incendiaria”, «da cui sono stati estrapolati deliberatamente argomenti convenienti, che, a loro volta, sono stati distorti per creare vantaggi agli Stati Uniti e ai loro alleati». Questo approccio, così come la «retorica dei funzionari statunitensi», conclude il Cremlino, «rafforza i legittimi dubbi sul fatto che Washington sia veramente impegnata a risolvere la situazione della sicurezza europea». Per tutti questi motivi la Russia ammonisce l’Occidente e arriva a minacciare «in assenza della disponibilità da parte americana a concordare garanzie giuridicamente vincolanti della nostra sicurezza, la Russia sarà costretta a rispondere, anche attuando misure di natura tecnico-militare».