IL REPORT DI NATALE AL CREMLINO: SHOIGU ANNUNCIA LO STOP ALLA CONTROFFENSIVA UCRAINA
Il giorno di Natale il Ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha tenuto un vertice straordinario a San Pietroburgo con il Presidente Vladimir Putin per informarlo degli ultimi aggiornamenti sull’”operazione speciale” in Ucraina, la guerra in corso ormai da quasi due anni ad est dell’Europa. Mentre si cerca di capire se effettivi negoziati potranno tenersi nelle prossime settimane dopo li “stop” a livello pubblico del Governo Zelensky, dalla Russia viene lanciata un’altra provocazione contro Kiev e la sua controffensiva ormai allo stallo da mesi.
«Le forze di Mosca hanno raggiunto con successo l’obiettivo principale dell’operazione militare speciale per il 2023 di interrompere la controffensiva ucraina»: così parla il Ministro Shoigu l’indomani del vertice con Putin, parlando in teleconferenza con gli alti comandanti militari russi (come riporta la Tass). «L’esercito russo migliora costantemente le sue posizioni espandendo il controllo su più aree in tutte le direzioni», conclude il titolare delle Forze Armate russe, «Abbiamo fatto progressi costanti nel raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare speciale».
MARINNKA, LA NAVE IN CRIMEA E IL RESTO DELLA GUERRA: GLI SCENARI AD OGGI PER UCRAINA E RUSSIA
Proseguono nel frattempo i raid della Russia contro le regioni in combattimento dell’est Ucraina, un’accelerazione imposta nelle ultime settimane dopo lo stallo persistente della controffensiva ucraina e, contemporaneamente, dell’avanzata russa ad est: «i russi hanno attaccato l’Ucraina con 31 droni Shahed e due missili – si legge su Ukrinform che rilancia notizie diffuse dall’esercito di Kiev – E 28 droni Shahed 136/131 sono stati abbattuti nelle regioni di Odessa, Kherson, Mykolaiv, Donetsk, Kirovohrad e Khmelnytskyi». Caccia colpiti su entrambi i fronti, guerra fra droni ma anche combattimenti nelle aree di Marinka, strategica città nel Donetsk ucraino: «La Russia ha preso il controllo di Marinka. L’insediamento è stato completamente liberato», ha detto ancora il Ministro Shoigu ieri con Putin nel briefing da San Pietroburgo.
«Le nostre truppe sono ai confini amministrativi di Marinka, ma la città è stata completamente distrutta. E’ improprio parlare di conquista», è invece la netta risposta di Oleksandr Shtupun, portavoce delle forze armate ucraine nella regione. Città un tempo abitata da quasi 10mila persone, oggi è praticamente deserta dopo la distruzione dovuta ai raid continui negli scorsi mesi: a circa 30 chilometri a sudovest del centro della città di Donetsk, l’Ucraina prova a mantenere il controllo anche se Mosca conferma la conquista dell’area. Nel corso dei combattimenti intanto oggi Kiev segna un’importante operazione contro una nave militare russa in Crimea: la nave da sbarco anfibia Novocherkassk, che fa parte della flotta russa del Mar Nero, è stata colpita dai raid ucraini. Questa volta c’è concordanza tra le versioni di Kiev e Mosca, con il Cremlino che ha confermato tramite il Ministro Shoigu i danni prodotti alla nave russa in Crimea. Putin è stato informato mentre il Presidente Zelensky ha fatto sapere, con tono sarcastico, di essere «molto grato alla nostra aeronautica militare per l’imponente rifornimento della flotta sottomarina russa del Mar Nero con un’altra nave. Gli occupanti non avranno un solo posto pacifico in Ucraina».