L’Europa guarda all’alleanza tra Russia e Cina con timore, ma la cooperazione militare si sta intensificando già da vari anni e prima dell’inzio della guerra. L’analisi di Edward Lucas, giornalista ed esperto di sicurezza, sulle pagine del quotidiano The Times rileva che la strategia tra Putin e Xi Jinping in realtà potrebbe nascondere un piano cinese che va oltre la semplice alleanza economico militare. Ci sarebbero dietro altri interessi soprattutto di ottenere una maggiore influenza in Europa. Questo sarebbe dimostrato dal fatto che in realtà non c’è un vero e proprio piano di pace ma piuttosto una mediazione per non perdere alcuni privilegi finora ottenuti grazie al sostegno di Putin.



Inoltre, l’analista sostiene che “la Cina non vuole vedere la Russia perdere la guerra, ma nello stesso tempo resta cauta per non farsi coinvolgere nelle sanzioni che penalizzerebbero ancora di più la situazione economica“. Dare sostegno militare alla Russia quindi potrebbe essere rischioso, per questo, afferma Lucas, “non ci sarà nessun invio di armi a Mosca, e non c’è stata in realtà neanche la promessa di farlo“.



Il prezzo dell’alleanza Russia – Cina

Gli accordi  Russia Cina, stretti in seguito alla visita ufficiale di Xi Jinping a Mosca hanno un prezzo. Secondo l’esperto di sicurezza Lucas, principalmente si doveva finalizzare l’intesa sul nuovo gasdotto: il progetto del Siberian Force 2, che trasporterà 2,50 metri cubi di gas. Questo è uno degli strumenti che Putin ha per allontanarsi dalle sanzioni europee, ma d’altra parte sembrerebbe che tra gli obiettivi della Cina ci sia un maggiore coinvolgimento nelle relazioni con l’Europa. E questo può essere fatto grazie al “piano di pace” che in realtà, come sostengono gli analisti internazionali non è un reale piano. D’altronde come cita il The Times, anche l’oppositore di Putin, Andrei Piontkovsky, ora in esilio,  aveva dichiarato che “l’alleanza tra Russia e Cina è come quella tra un coniglio ed un boa constrictor“.



L’idea di Xi Jinping di ottenere, tramite il ruolo di mediatore tra Russia e Ucraina, un posto in prima linea come alleato della sicurezza europea sarebbe dimostrato anche dalle visite dei leader delle nazioni che presto si recheranno in Cina per stringere nuovi accordi commerciali ed economici. Compreso un prossimo vertice internazionale Ue-Cina. L’analista conclude quindi che in realtà l‘alleanza tra Putin e Xi è soltanto guidata dall’interesse personale e dal tornaconto economico che ognuno dei due leader cerca di ottenere. Una strategia definita “tatticamente intelligente, ma strategicamente stupida“.

I legami commerciali tra Russia e Cina si rafforzeranno

La cooperazione economica e commerciale tra Cina e Russia è destinata a progredire nei prossimi anni: entrambi i Paesi stanno rafforzando i legami nel commercio delle materie prime, nella connettività regionale e in altri settori emergenti, hanno dichiarato funzionari governativi ed esperti citati dal China Daily. Dati recenti dell’Amministrazione generale delle dogane cinesi hanno mostrato come nei primi due mesi del 2023 il commercio tra Cina e Russia è aumentato del 36,4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 232,5 miliardi di yuan (34,07 miliardi di dollari), a conferma di un continuo e forte slancio di crescita nella cooperazione economica bilaterale. Li Yonghui, ricercatore presso l’Istituto di studi russi, dell’Europa orientale e dell’Asia centrale dell’Accademia cinese delle scienze sociali, ha spiegato che i due Paesi stanno sfruttando i propri punti di forza per ampliare l’accesso al mercato e promuovere congiuntamente una crescita di alta qualità. Entrambe le parti hanno consolidato il commercio di beni di base, come energia e minerali, ampliando i nuovi punti di crescita nell’economia digitale, nella biomedicina, nel commercio elettronico transfrontaliero e nel commercio di servizi.

Metallo, petrolio greggio, gas naturale, prodotti farmaceutici e attrezzature mediche, prodotti agricoli e chimici sono le principali esportazioni russe verso la Cina. In cambio, la Cina esporta principalmente macchinari per l’edilizia, attrezzature per la produzione, acciaio, elettronica, tessuti, indumenti e articoli per la casa. Anche i veicoli passeggeri e i camion di produzione cinese sono diventati negli ultimi anni popolari in Russia. Di fatto, Cina e Russia godono di un’elevata complementarità economica e di un grande potenziale di cooperazione. Peraltro, grazie a strutture multilaterali come l’Organizzazione mondiale del commercio, il gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, negli ultimi anni Cina e Russia hanno rafforzato la sinergia tra la Belt and Road Initiative e l’Unione ecologica eurasiatica, come dichiarato Xu Hongcai, vicedirettore della Commissione per la politica economica della China Association of Policy Science di Pechino.

La cooperazione cinese-russa nel settore energetico

Un’altra importante pietra miliare del rapporto tra Cina e Russia è la cooperazione energetica. Il fatturato commerciale Russia-Cina nel settore energetico ha registrato una crescita anno su anno del 64% nel 2022, con consegne in aumento di circa il 10%, secondo il vice primo ministro russo Alexander Novak. Dagli ultimi dati dell’Amministrazione generale delle dogane cinese è emerso che nei primi due mesi del 2023 la Russia ha superato l’Arabia Saudita diventando il principale fornitore di petrolio della Cina, con le importazioni di greggio russo che hanno raggiunto 1,94 milioni di barili al giorno. Le esportazioni totali di greggio dalla Russia verso la Cina sono salite a 15,68 milioni di tonnellate, con un aumento del 24% su base annua. Oltre alla petrolchimica, anche le società minerarie e metallurgiche russe puntano alla Cina. Ad esempio, Valery Kazikaev, presidente del consiglio di amministrazione della società Udokan Copper, ha dichiarato, come riportato da China Daily, che la società sta sviluppando il più grande giacimento di rame in Russia, le cui risorse ammontano a 26,7 milioni di tonnellate. “Due dei nostri prodotti principali, il concentrato di rame e il rame raffinato nei catodi, dovrebbero essere forniti alla Cina e attualmente stiamo negoziando con potenziali clienti“. Inoltre, ha sottolineato che i piani di espansione sono ispirati dalle prospettive di crescita della domanda in Cina.