RUSSIA CONVOCA AMBASCIATORE ITALIA E FRANCIA ED ESPELLE DIPLOMATICI
Prima la convocazione stamane dell’ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace, poi l’annuncio dell’espulsione di ben 24 diplomatici del nostro Paese in Russia: è questa la decisione presa dal Cremlino come diretta risposta all’espulsione di 30 diplomatici russi lo scorso 5 aprile.
«Per ragioni legate alla sicurezza nazionale, nel contesto della situazione attuale di crisi conseguente all’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa», era stata la motivazione data dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ad inizio aprile. Ora la replica arriva dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: «la Russia avrebbe risposto in maniera appropriata» e così è stato. Assieme all’ambasciatore italiano sono stati chiamati al Cremlino anche gli ambasciatorie di Francia – Pierre Levy – e Spagna – Marco Gomez Martinez – con simili provvedimenti presi contro i Paesi europei: sono 34 i diplomatici francesi espulsi che dovranno, assieme a quelli italiani, lasciare la Russia entro due settimane. È attesa la medesima decisione anche per i diplomatici spagnoli, dopo che Madrid aveva ad aprile cacciato dalla Spagna ben 25 persone del corpo diplomatico russo.
LA REPLICA DI DRAGHI ALLA RUSSIA: “ATTO OSTILE, MA IL DIALOGO VA AVANTI”
Incontrando a Palazzo Chigi la Premier finlandese Sanna Marin, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha risposto in conferenza stampa alla notizia dell’espulsione di 24 diplomatici italiani decisa da Mosca.
«Anch’io ho avuto questa informazione pochi minuti fa. Non bisogna interrompere i canali diplomatici, è chiaro che si tratta di un atto ostile, non solo verso di noi ma anche verso l’Europa – sono stati espulsi anche diplomatici spagnoli, francesi – ma questo non deve portare all’interruzione dei canali diplomatici perché è da lì che si arriva alla pace». Nel corso del colloquio con Sanna Marin, Draghi ha ribadito la necessità di «mantenere aperto un canale di dialogo con Mosca». Sentito dall’ANSA l’ambasciatore francese fa sapere che il suo Governo «condanna. In modo fermo la decisione della Russia»: sempre dalla sede del Ministero degli Esteri francese arriva un ulteriore commento molto netto, «I russi presentano la decisione come risposta all’espulsione di decine di “agenti russi che agivano sul nostro territorio sotto statuto diplomatico, operando contro i nostri interessi di sicurezza. Il personale francese si inquadra invece nell’ambito della convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari. La decisione delle autorità russe non ha alcun fondamento legittimo. Possiamo soltanto condannarla». Va ricordato come ad inizio aprile la lista di Paesi europei che promossero le espulsioni di diplomatici russi era molto lunga: Italia, Francia e Spagna ma anche Usa, Paesi Bassi, Polonia, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Irlanda, Belgio e Lituania.