Ma accanto alla Turchia e alla Cina un ruolo sempre più rilevante ha ormai anche la Russia attraverso, l’agenzia Tass, RT e Sputnik. Quanto importante sia per la Russia la presenza in Africa anche per contrastare la presenza occidentale lo dimostra il vertice del 2019 che si è tenuto a Sochi al quale hanno partecipato ben 43 capi di Stato dell’Africa e nel quale è stata sottolineata la necessità di contrastare la narrativa occidentale dominante anche attraverso i media. Allo scopo di realizzare questo ambizioso obiettivo la Russia ha rivolto la propria attenzione a determinate nazioni africane e cioè a Senegal, Nigeria ed Etiopia, poi ad Angola, Madagascar, Tanzania e Guinea. Anche in questo caso – come per la Cina – i giornalisti vengono regolarmente invitati a visitare la Russia per seguire specifiche sessioni di formazione.
Altrettanto significativo è il fatto che – allo scopo di rendere più pervasiva l’influenza russa in Africa – siano stati firmati accordi di collaborazione tra Sputnik e la televisione pubblica egiziana, algerina, marocchina, sudafricana e quella della Repubblica Democratica del Congo tra il 2015 e il 2018. Ma anche attraverso l’uso di Facebook e Twitter – come ad esempio nella Repubblica Centrafricana e in Mali – la Russia riesce con mezzi molto semplici e poco costosi a contrastare in modo efficace la presenza francese. A tale proposito non possiamo dimenticare che la Russia fin dai tempi del Komintern di Lenin ha saputo praticare un’efficace disinformazione in funzione anti-occidentale (nel continente africano in funzione antifrancese nello specifico). Per esempio RT e altri media trasmettono e amplificano le accuse di razzismo contro gli europei, citando ed evidenziando il caso degli studenti africani bloccati e abbandonati in Ucraina a causa della guerra. Consapevole di questa capacità di praticare la disinformazione, l’intelligence angloamericana ha saputo replicare alle accuse russe proprio utilizzando Facebook e Twitter e e grazie a questa controinformazione è riuscita a diffondere nel continente africano un’immagine ben diverso della Russia: una Russia imperialista tanto quanto la Cina. Pensiamo – a titolo di esempio – all’importanza che è stata attribuita a Evgenij Prigozin e alla sua influenza sia in Mali che in Siria.
D’altronde non dobbiamo dimenticare il ruolo che hanno avuto le ex potenze coloniali in Africa, e facciamo riferimento alla Gran Bretagna e alla Francia che notoriamente sono molto rilevanti nella capacità di influenzare i media. E come dimenticare il ruolo che ha avuto – e che ha – la Bbc ad esempio, o la rilevanza che ha nel continente africano fin dal 1975 Radio Francia Internazionale? E che dire degli Stati Uniti che attraverso The Voice of America fin dal 1963 portano avanti una propaganda ampia e diffusa?
Se facciamo riferimento alla presenza francese attraverso i media, essa è presente in sette Paesi di lingua francese e cioè ad Abidjan, Kinshasa, Ouagadougou, Dakar, Bamako, Douala, Yaoundé, Libreville e Brazzaville. Quanto a France 24 è il primo canale internazionale nell’Africa di lingua francese e uno dei dieci canali più osservati dall’intera popolazione di questi Paesi. A tale proposito non dobbiamo dimenticare che proprio radio Francia Internazionale è una delle radio più ascoltate nelle principali capitali africane di lingua francese, come dimostra il fatto che l’86% dei residenti conosce i contenuti di questa radio. Non a caso i candidati alle elezioni nei Paesi di lingua francese in Africa preferiscono prevalentemente intervenire sulle antenne francesi piuttosto che sui canali locali, proprio per dare maggior diffusione alle proprie opinioni. Infine la copertura degli eventi sportivi più seguiti (Coppa del mondo di calcio, Giochi olimpici, Coppa delle nazioni africane) nei paesi di lingua francese è garantita dai media internazionali francesi, poiché fornisce un’altissima visibilità e quindi una maggiore influenza.
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