Alta tensione tra Russia e Usa dopo le proteste antigovernative che si sono svolte ieri in diverse città per chiedere la liberazione dell’oppositore Alexey Navalny. Il Cremlino ha accusato apertamente l’ambasciata americana a Mosca di «interferenze» negli affari interni russi. In particolare, il portavoce della presidenza Dmitry Peskov ha criticato il comunicato con cui l’ambasciata Usa venerdì invitava i cittadini statunitensi ad evitare le aree dove si svolgevano le manifestazioni, finendo così però per indicarle nei dettagli. «Indirettamente, si tratta assolutamente di una interferenza negli affari interni», ha dichiarato il portavoce. In merito invece alle accuse della stessa ambasciata Usa a Mosca, secondo cui le autorità russe reprimono la libertà di parola e di manifestare, Peskov intervenendo al canale Rossiya 1 ha replicato altrettanto duramente.



«Naturalmente si tratta di dichiarazioni inadeguate. Essenzialmente sono una vera e propria interferenza nei nostri affari interni». Se la Russia avesse agito in maniera simile in occasione dell’assalto a Capitol Hill, non si sarebbe parlato di interferenze?

RUSSIA E LA MAPPA USA DELLE PROTESTE PRO NAVALNY

Questo il ragionamento del portavoce del Cremlino. «Se la nostra ambasciata avesse reagito in questo modo quando negli Stati Uniti imperversavano i disordini… allora, immagino, avrebbe causato un certo disagio a Washington. Mi sento sempre di raccomandare alle nostre controparti di immaginarsi in una situazione del genere», ha dichiarato a tal proposito Dmitry Peskov. Inoltre, ha precisato che rispetta tutti i punti di vista, ma d’altra parte è categoricamente contrario alle manifestazioni non autorizzate, in quanto c’è una violazione della legge che è indiscutibile. Quando gli è stato fatto notare che moltissime persone hanno preso parte alle proteste, il portavoce ha replicato spiegando che il presidente Vladimir Putin raccoglie molte più persone con i voti a suo favore.



Anche Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha criticato l’ambasciata Usa a Mosca per il comunicato. «Cos’era quello? Una raccomandazione o un’istruzione? Neppure gli organizzatori (delle proteste, ndr) hanno annunciato quei piani». E fa lo stesso esempio di Peskov: «Se l’Ambasciata russa a Washington pubblicasse una mappa con i percorsi delle proteste, mostrando il Campidoglio come punto finale, ci sarebbe in isteria globale tra i politici statunitensi, tra cui chiamate anti-russe, minacce di sanzioni e l’espulsione di diplomatici russi», ha scritto su Facebook.