La Russia sta valutando la possibilità di istituire una società di trading unificata per l’esportazione di fertilizzanti, nella speranza di aumentare la propria influenza sui prezzi nei mercati globali. L’idea è stata avanzata a luglio dal fondatore di UralChem PJSC, Dmitry Mazepin, e da allora se ne stanno occupando Denis Manturov, ministro dell’Industria, e il primo ministro Mikhail Mishustin. Bloomberg cita due persone a conoscenza del dossier e un’altra vicina al governo, che hanno rifiutato di essere identificate in quanto le informazioni non sono pubbliche. Inoltre, riferiscono che finora non è stata presa alcuna decisione né è chiaro quando la proposta verrà discussa di nuovo.



Il portavoce del governo, comunque, non ha risposto alle richieste di commento, mentre il servizio stampa di Uralchem ha dichiarato di non essere a conoscenza della proposta. La Russia, comunque, è il più grande produttore di fertilizzanti al mondo, con una produzione che rappresenta circa il 15% del consumo annuale globale. Anche se le aziende produttrici di fertilizzanti non sono state incluse nelle sanzioni internazionali per la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, vista la loro importanza per la sicurezza alimentare globale, i porti baltici hanno smesso di gestire la maggior parte dei prodotti, contribuendo a un calo delle spedizioni. L’esodo dalla Russia di compagnie di navigazione globali, di alcune banche e assicurazioni internazionali, ha contribuito a rendere più difficile l’invio di merci all’estero.



PERCHÉ L’IDEA DELLA SOCIETÀ UNIFICATA DIVIDE

Ci sono alcune grandi aziende produttrici di fertilizzanti non condividono l’idea di unificare i commercianti di fertilizzanti perché temono che possa danneggiare gli affari, stando a quanto riferito dalle fonti di Bloomberg. In particolare, le esportazioni della maggior parte dei tipi di fertilizzanti sono già tornate ai livelli pre guerra in Ucraina, quindi i produttori non vedono come la proposta possa essere vantaggiosa per loro. Ma una società commerciale unificata potrebbe dare al governo un maggiore controllo sui ricavi delle esportazioni e consentirgli di esercitare una maggiore influenza sui prezzi globali.



Infatti, la Russia ha chiesto condizioni di esportazione più agevoli per i suoi produttori di fertilizzanti nell’ambito dei colloqui per ripristinare un accordo sull’esportazione di cereali che permetteva all’Ucraina di effettuare spedizioni tramite il Mar Nero, e che Mosca ha abbandonato il mese scorso. Al momento le aziende commerciano le loro merci tramite la Svizzera e altri Paesi terzi. In precedenza, la Russia aveva stretto un’alleanza commerciale per il potassio con la Bielorussia, che le consentiva di controllare il 40% delle vendite e dei prezzi del nutriente a livello mondiale tramite dei limiti di produzione. I prezzi del potassio sono poi crollati quando l’accordo è fallito nel 2013.