Un’autentica pulizia artistica conservatrice è in corso in Russia, ai danni dei rappresentanti del mondo dello spettacolo che hanno manifestato la loro contrarietà alla guerra. Lo riporta il quotidiano francese “Le Figaro”, che spiega come, soltanto alcuni giorni fa, il romanziere e drammaturgo Boris Akunin sia stato chiamato dal direttore artistico del Teatro Accademico della Gioventù (AYT) di Mosca, in quanto aveva appena ricevuto l’ordine di rimuovere il nome dello scrittore dalla locandina di uno dei suoi spettacoli: “La lavanderia (il Ministero della Cultura russo, ndr) ha preteso che il mio nome fosse rimosso – ha scritto Akunin su Telegram –. Ammetto che all’inizio ho riso all’idea di un manifesto per lo spettacolo senza il mio nome”.



Sorte analoga è toccata ai libri di altri scrittori, quali Dmitri Bykov, Dmitri Gloukhovski, Mikhaïl Zygar, Andreï Makarevitch e Alexander Nevzorov: se alcuni dei loro libri sono disponibili in libreria, le copertine non devono essere visibili e i libri devono essere riposti sugli scaffali. Non un vero e proprio ordine, ma una serie di “istruzioni” impartite ai venditori, che venivano avvertiti di possibili “ispezioni” nel negozio.



PULIZIA ARTISTICA IN RUSSIA: CROLLATE LE VENDITE DEI BIGLIETTI PER I CONCERTI

Dal 24 febbraio e dall’inizio dell'”operazione militare speciale” in Ucraina, ci sono stati innumerevoli spettacoli cancellati, registi teatrali licenziati, film inseriti nella lista nera e artisti costretti a lasciare il Paese, sempre nell’ambito della pulizia artistica conservatrice in Russia. Fra di loro, scrive “Le Figaro”, “c’è il regista Kirill Serebrennikov, esiliato in Germania alla fine di marzo e premiato all’ultimo Festival di Avignone. Il suo teatro a Mosca, il Centro Gogol, un luogo emblematico che aveva trasformato in un’oasi di libertà, ha chiuso i battenti all’inizio di luglio dopo aver rappresentato il suo ultimo spettacolo, intitolato ‘Io non faccio la guerra’”.



La scena musicale è stata particolarmente colpita. Secondo MTS Entertainment, fino al 30% degli artisti russi è emigrato o ha smesso di esibirsi, mentre il numero delle vendite di biglietti per i concerti è diminuito del 23% in un anno, soprattutto a causa della cancellazione di tournée di artisti stranieri. Tra le star russe che hanno lasciato la Russia per via della pulizia artistica ci sono il rapper Oxxxymiron, che ha tenuto concerti di beneficenza per l’Ucraina, Boris Grebenchtchikov, leader del gruppo rock Aquarium, e Maxim Galkin, comico, attore, presentatore e marito dell’iconica cantante Alla Pugacheva – entrambi poi partiti per Israele.