La guerra tra Russia e Ucraina sembra essere sempre più pericolosamente vicina al baratro nucleare, soprattutto dopo alcune dichiarazioni della viceministra della Difesa britannica Anabel Goldi. La situazione da giorni ormai sembra sembra più prossima ad un’escalation, tra l’incriminazione di Vladimir Putin, sul quale ora pende un mandato d’arresto internazionale emesso dalla Corte Penale dell’Aja, e la sempre più vicina consegna dei tank da parte degli alleati occidentali all’Ucraina.



A nulla servirà, invece, in una eventuale guerra nucleare, la proposta di Xi Jinping di mediare una pace con la Russia, soprattutto se nel frattempo l’alleanza (non scritta) occidentale continua a fornire a Kiev armi e munizioni, sempre più forti e dannose. L’ultima arriva proprio dal governo inglese, presieduto da Rishi Sunak, che avrebbe deciso di fornire all’Ucraina proiettili anticarro perforanti ad alto pontenziale, arricchiti con uranio impoverito. Utilissimi per distruggere senza troppi sforzi i più moderni carri armati blindati, di fatti i proiettili consegnerebbero il mondo al temuto e rifuggito inverno nucleare, i cui esiti sono purtroppo imprevedibili.



La reazione della Russia: “Ad un passo dalla guerra nucleare”

In seguito alle dichiarazioni del governo inglese sulle munizioni a potenziale nucleare, non è tardata ad arrivare la reazione della Russia. In queste ore si stanno tenendo, a Mosca, i colloqui per la probabile pace tra Putin e Xi Jinping, ed in calce ad un incontro lo zar russo ha detto che “l’Occidente ha deciso di combattere fino a ultimo ucraino, non a parole ma nei fatti. Se l’Occidente collettivo inizierà a usare armi con componenti nucleari, saremo costretti a reagire“.

Sulla stessa scia, parlando sempre dei proiettili dal potenziale nucleare, si è mosso il commento del ministro degli Esteri della Russia, Sergei Lavrov. Se la consegna dovesse avvenire, sostiene che “non c’è dubbio che finirà male“, pur dicendosi “non sorpreso da questo sviluppo”. Infine, sulla questione è anche arrivato il commento del ministro della Difesa della Russia Sergei Shoigu, secondo cui “dopo le dichiarazioni della Gran Bretagna sulle forniture di munizioni all’uranio impoverito all’Ucraina, lo scontro nucleare è a pochi passi“.