Dalla Russia arriva un singolare “allarme” in merito al particolare boom di persone che chiedono di cambiare sesso all’anagrafe, diventando transgender. Si tratta di una pratica che si limita alla firma di un semplice documento, previo ovvio pagamento in denaro, con cui si può dare il via, entro un anno, alla transizione ormonale, sempre che ovviamente lo si desideri. A lanciare l’allarme sarebbe stato il ministro della Giustizia, Konstantin Chuychenko, fedelissimo di Medvedev, che avrebbe visto in questo improvviso boom di trans in Russia una strategia degli uomini che si fingono transgender per evitare di essere arruolati per finire al fronte caldo dell’Ucraina, a morire per l’onore della loro patria.
Russia: il boom di transgender e la risposta della Duma
Insomma, sembra che in Russia siano sempre di più gli uomini che si identificano come transgender, cambiando di fatto il loro sesso anagrafico, senza però intraprendere il percorso ormonale. A livello numerico, infatti, dalle 600 richieste avanzate nel 2018, si è passati nel 2022 a circa 2.700 con un’impennata in seguito all’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio scorso. Per il ministro della Giustizia si tratta di una strategia per evitare il fronte, ed infatti ha presentato un decreto per inasprire la legge sulla transizione di genere.
Spetterà alla Duma della Russia (simile al nostro parlamento) votare la decisione finale rispetto all’inasprimento della legge contro i transgender, che prevederà tra le altre cose anche probabilmente l’obbligo di sottoporsi ad intervento chirurgico. Ora come ora, i russi che decidono di cambiare sesso possono farlo semplicemente recandosi in una clinica privata, dove dietro ad un pagamento di 60mila rubli (700 euro), ricevono il certificato, con cui poi possono iniziare il percorso ormonale, o sottoporsi all’intervento. La Duma della Russia, dal canto suo, appoggia l’idea del ministro sui falsi transgender, sottolineando che “sono sempre più numerosi i casi di uomini che evitano in questo modo di farsi inviare in prima linea”. Dal fronte, invece, servono sempre più militari, in vista della controffensiva dell’Ucraina che dovrebbe tenersi in un futuro piuttosto imminente.