La Russia non è intenzionata ad utilizzare armi nucleari nei confronti dell’Ucraina nel corso del conflitto scoppiato da più di due mesi a questa parte. A dichiararlo, come spiegato dal portale dell’agenzia Adnkronos, è stato il portavoce del ministero degli esteri russo Alexei Zaytsev, in occasione di una conferenza stampa che si è tenuta quest’oggi. Per Mosca l’utilizzo di armi nucleari sia tattiche che strategiche non rientra nei piani previsti contro l’Ucraina,’l’operazione militare speciale’ scattata lo scorso 24 febbraio.



Si tratta di dichiarazioni molto importanti che giungono a poche ore dalle esercitazioni che gli stessi russi hanno effettuato presso l’enclave di Kaliningrad, un territorio situato nella Polonia, vicino ai confini con la Lituania. Come da notizia pubblicata sui principali siti di informazione internazionale, l’esercito russo ha simulati degli attacchi con dei missili appunto “atomici”, impiegando un centinaio di militari. Ad annunciarlo era stato il ministero della Difesa attraverso una specifica nota, aggiungendo che le unità di combattimento hanno anche effettuato “operazioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica”.



RUSSIA SMENTISCE USO DI MISSILI NUCLEARI CONTRO L’UCRAINA: IERI I TEST A KALININGRAD

Nel dettaglio sono stati simulati dei lanci di missili balistici mobili Iskander con capacità nucleare, e le esercitazioni hanno riguardato sia attacchi singoli quanto multipli contro obiettivi strategici come aeroporti e posti di comando. Precisamente i test sono stati effettuati su lanci contro “sistemi missilistici, aerodromi, presidi, scorte di armamenti e posti di comando. Dopo aver completato i lanci elettronici tesi a scongiurare un potenziale contrattacco, le truppe hanno effettuato una manovra di ridispiegamento in una nuova aerea”.



Da segnalare infine l’incontro fra il direttore generale della società statale russa Rosatom, Alexei Likhachyov, e l’omologo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, in quel di Istanbul, per discutere della sicurezza delle centrali nucleari in Ucraina, a cominciare da quella di Chernobyl e da quella di Zaporizhzhia, dove Grossi vorrebbe inviare una serie di suoi esperti per mantenere meglio la situazione sotto controllo.