In Russia gli oligarchi si stanno ribellando a Vladimir Putin, affermando di essere contrari alla guerra in Ucraina. In molti, infatti, come riportato da Il Messaggero, hanno importanti legami commerciali e non solo con il Paese, oltre a ritenere il conflitto un enorme danno per i loro patrimoni. È per questo motivo che qualcuno ha già deciso di esporsi, anche se i rischi non sono pochi. In passato, infatti, chi si è opposto al presidente russo, è stato punito anche con la galera. È il caso, ad esempio, dell’ormai defunto Mikhail Khodorkovski, nei primi anni 2000 proprietario del colosso petrolifero Yukos e uomo più ricco della Nazione, che lo aveva pesantemente criticato per lo stato di corruzione in cui versava il suo Stato.
Non è semplice, dunque, anche per i più ricchi, esporsi in questo modo. Nonostante ciò, l’elenco di coloro che hanno detto “no” al conflitto, è lungo. Le prime critiche sono arrivate da Oleg Deripaska, re dell’alluminio, che sui social network ha esplicitamente chiesto la “pace”. Della stessa idea è Mikhail Fridman, azionista di riferimento del gruppo Alfa Bank, che in una lettera ai suoi dipendenti avrebbe scritto “la guerra non è la risposta”. Secondo le stime di forbes, d’altronde, gli oligarchi avrebbero già perso 128 miliardi di dollari.
Russia, oligarchi si ribellano a Putin: il caso Abramovich
Mikhail Fridman e Oleg Deripaska non sono gli unici oligarchi della Russia che in queste ore si sono ribellati a Vladimir Putin dicendo “no” alla guerra in Ucraina, ma tra questi ce n’è uno che ha assunto una posizione ambigua. È il caso di Roman Abramovich, ormai ex patron del Chelsea, che ha lasciato la sua poltrona al vertice del mondo del calcio inglese proprio per “dare sostegno alla ricerca di una soluzione pacifica”, come emerge da una nota diffusa da un portavoce. L’entità dell’influenza dell’imprenditore russo di origini israeliane nella questione tuttavia non è ancora chiara.
Ad esporsi in modo netto, piuttosto, è stata la figlia Sofia. La ventisettenne nei giorni scorsi ha pubblicato sui social network un messaggio che non lascia spazio a dubbi: è contro il conflitto che vede coinvolti la Russia e l’Ucraina, oltre che contro “la propaganda del Cremlino”. Il suo pensiero certamente non sarà stato gradito dal presidente russo.