Russia, inizia il processo, al giornalista statunitense Evan Gershkovich, accusato dal Cremlino di spionaggio. Il corrispondente del Wall Street Journal, arrivato oggi al tribunale di Ekaterinburg, rischia venti anni di carcere. Tra le accuse, aver raccolto informazioni segrete durante la sua attività di reporter di guerra, con lo scopo di trasmetterle poi alla Cia, in particolare su una struttura nella quale venivano costruite attrezzature militari per conto dell’esercito russo. Gershkovich rappresenta il primo caso di un giornalista occidentale che è stato arrestato per spionaggio in Russia. Da tempo l’ambasciata Usa fa appelli per la sua liberazione.
Il processo si terrà, a porte chiuse, e come fanno sapere fonti dalla Russia, potrebbe durare mesi. Una possibilità però, che potrebbe portare al rilascio del reporter potrebbe esserci. Putin infatti, potrebbe usare il cittadino Usa come merce di scambio, per ottenere prigionieri russi, o anche chiedere un altro prezzo in cambio. Ipotesi che, come ha confermato lo stesso Wall Street Journal, non sembra essere troppo remota, anche perchè confermata dallo stesso presidente in una intervista recente alla tv di stato, nella quale aveva dichiarato di essere pronto a rilasciare Gershkovich in cambio di Vadim Krasikov, ex agente dei servizi segreti russi ed attualmente detenuto in Germania.
Evan Gershkovich, giornalista Usa a processo in Russia, Wsj: “Incontro segreto Russia-Usa per scambio di prigionieri”
Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal, si prepara dopo 15 mesi di carcere, ad affrontare la prima udienza in Russia, per rispondere all’accusa di spionaggio. Come sostengono molti media internazionali però, il reporter rappresenta per il Cremlino una pedina utile per ottenere favori dagli Usa. Per questo motivo, in passato alcune richieste erano state avanzate da Putin come condizioni per una possibile liberazione. Lo stesso quotidiano finanziario statunitense aveva rivelato un incontro tra esponenti di governo russi e americani, che sarebbe avvenuto proprio per negoziare sulla questione.
Oggi però, in occasione dell’inizio del processo, al quale la stampa è stata ammessa solo per i primi 15 minuti, Sergey Ryabkov, vice ministro degli esteri ha dichiarato sulla questione: “L’amministrazione statunitense deve ancora considerare tutti i segnali della questione, senza ignorarli come fanno di solito“. Silenzio invece da entrambe le parti in merito al presunto incontro. Mentre il portavoce del Consiglio di Sicurezza Usa Kirby ha affermato, rivolgendosi alla famiglia di Gerhskovich: “Faremo il possibile per la sua liberazione“.