La guerra tra Ucraina e Russia ad uno stallo
La comunità internazionale, come evidenzia il quotidiano francese Le Monde, teme una nuova escalation della guerra tra Russia ed Ucraina. Dall’inizio del conflitto, infatti, il Cremlino non ha fatto concretamene grandi passi avanti nel cercare la realizzare l’ambita conquista del territorio ucraino, e di contro le perdite umane sarebbero state enormi. I numeri non sono ufficiali, ma si tratta delle stime più attendibili fatte dal viceammiraglio Hervé Bléjean, direttore dello Stato Maggiore dell’Unione Europea, e parlano di almeno 60mila soldati russi uccisi, più il triplo di feriti (per un totale di circa 250mila combattenti fuori uso).
Contestualmente, però, sempre più conscio della condizione della guerra in Ucraina, il numero uno della Russia, Vladimir Putin, non è stato con le mani in mano. A settembre, infatti, ha varato un decreto per la mobilitazione parziale di 300 mila combattenti riservisti dell’esercito russo. Un’impresa che secondo molti commentatori era irrealizzabile in un contesto in cui la popolazione russa sembrava poco disposta ad accettare questa guerra. Nonostante gli auspici internazionali che speravano che moltissimi di quei 300 mila scappassero (ed alcuni l’hanno effettivamente fatto), in breve tempo dalla Russia sono stati inviati almeno 80 mila militari in Ucraina.
L’Ucraina teme una nuova mobilitazione dalla Russia
Tuttavia, seppur moltissimi soldati riservisti dalla Russia sono riusciti effettivamente ad arrivare in Ucraina, la guerra procede ancora in una situazione di stallo, con Kiev che resiste e il Cremlino che fatica a bucare le linee nemiche. Ora, però, sostiene il quotidiano Le Monde, il Cremlino sembra intenzionato a reclutare ed inviare altri militari in Ucraina, inasprendo i suoi sforzi per bucare le linee nemiche.
A parlane è Vadym Skibitsky, vice capo dell’intelligence militare in Ucraina, il quale sostiene che dalla Russia siano pronti almeno 500 mila uomini da mobilitare sul campo di battaglia, mentre il Cremlino avrebbe negato questa ipotesi. I soldati, se fossero mandati veramente in guerra, porterebbero le forze del Cremlino all’impressionante soglia di 1 milione di uomini complessivi (contando anche chi da febbraio ad oggi è morto o è rimasto ferito). E se le parole del vice capo dell’intelligence ucraina potrebbero essere viste come propaganda, è anche l’intelligence militare dell’Estonia (che secondo Le Monde è sempre ben informata sui piani del Cremlino) a confermare che la Russia sarebbe pronta ad inviare nuovi uomini.
Le conseguenze di una nuova mobilitazione della Russia
E a preoccupare non sarebbe neanche tanto il numero effettivo di soldati che la Russia sarebbe pronta ad inviare in Ucraina, quanto la tenuta della difesa in Ucraina. Da tempo si parlava di un appiattimento degli sforzi militari nel corso dell’inverno, ed è una circostanza che per ora sembra confermata, ma è anche vero che da tempo parecchi osservatori credono che Putin sia intenzionato a chiudere questa guerra entro il primo anno dall’invasione (avvenuta il 24 febbraio 2022). E Kiev è sempre più sfiancata, al punto da chiedere all’Occidente sempre più armi, portando alcuni leader mondiali a pensare di armare l’esercito ucraino con nuovi veicoli per i combattimenti (tra i quali anche i famosi carri armati Leopard 2, definiti tra i più potenti carri armati attualmente sviluppati).