La Russia, secondo un recente scoperta fatta dai giornalisti investigativi del New York Times, sarebbe pronta a testare nuovamente un missile nucleare nella sua piattaforma di lancio artica. Non ci sarebbero conferme reali in merito alla supposizione del giornale americano, che è arrivato alla conclusione osservando e studiando alcune immagini satellitari della base artica, in cui ci sono stati nei giorni scorsi diversi momenti sospetti, compatibili con quelli osservati in occasione di altri test.



In ogni caso, se la Russia stesse effettivamente testando un missile nucleare, ci sarebbero veramente poche possibilità che il test abbia successo, così come gli esperti suppongono che non verrà impiegato nel conflitto in Ucraina. Dalle osservazioni dei giornalisti, si è appurato come il 20 settembre nella piattaforma di lancio è stato dispiegato un camion con rimorchio corrispondente a quelli necessari per lanciare i missili, così come era stata posizionato anche il riparo da cui si dà l’ordine di lancio. Le autorità della Russia, sempre compatibilmente con il test del missile nucleare, ha chiesto ai piloti di evitare il sorvolo dell’area, mentre gli USA hanno inviato due caccia da ricognizione nella base, esattamente il 19 e il 26 settembre. È, tuttavia, difficile appurare se il test sia già stato svolto o se è previste, così come non si possono escludere neppure tutte e due le ipotesi, e non è chiaro neppure se, a lancio effettuato, si sia ottenuto un risultato positivo.



La Russia e il test del missile nucleare che può distruggere un’intera cittadina

Non vi sono, insomma, certezze sul test che la Russia starebbe facendo per il suo missile nucleare, seppur tutte le prove facciano pensare che sia così. Né le autorità russe, né la Casa Bianca non hanno risposto alla richiesta di commento da parte del New York Times, ma nel caso fosse tutto vero, il giornale ipotizza che si potrebbe trattare del cosiddetto missile Burevestnik, già soggetto a ad almeno 13 test tra il 2017 e il 2019, tutti falliti per una ragione o per un’altra.

Il missile nucleare della Russia, infatti, è ancora in fase sperimentale e prevederebbe l’impiego di un piccolo reattore atomico che gli permetterebbe, attivandosi in volo, di avere una spinta utile a raggiungere almeno 22mila km di distanza dal sito di lancio. Concretamente, l’attivazione del reattore è l’aspetto più complicato del missile, nonché la ragione per cui i test precedenti sono falliti. Nonostante l’attuale test potrebbe dare esito positivo, mancherebbe anche parecchio prima del possibile dispiego operativo del missile, spiega al NYT Daryl Kimball, direttore esecutivo dell’Associazione per il controllo delle armi. A conti fatti, però, il missile nucleare della Russia sarebbe sufficiente a radere al suolo una piccola cittadina o una base militare, mentre l’utilizzo previsto sarebbe solo in ottica di deterrenza, rispondendo ad eventuali attacchi sul territorio russo da parte dei suoi avversari.