Dopo l’invio da parte del Regno Unito all’Ucraina di armi all’uranio impoverito, la Russia ha deciso di dispiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia. Lo ha annunciato il presidente russo Vladimir Putin, spiegando che «il primo luglio sarà completata la costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche in Bielorussia». Mosca e Minsk hanno concordato che avrebbero dispiegato lì tali armi. Non è casuale il fatto che Putin abbia parlato di «dispiegamento», perché ciò suggerisce che non vi sia alcuna violazione del Trattato Start di non proliferazione degli armamenti nucleari. «Non stiamo trasferendo le nostre armi nucleari tattiche in Bielorussia, ma le dispiegheremo e addestreremo i militari, come gli Stati Uniti in Europa», ha precisato Putin nell’intervista rilasciata a Russia-24, riportata poi da Interfax e Tass.
Inoltre, ha chiarito che dieci aerei sono pronti per usare armi tattiche, mentre dal 3 aprile comincerà l’addestramento degli equipaggi. «La Russia ha già consegnato alla Bielorussia il sistema missilistico Iskander, in grado di trasportare armi nucleari». Il presidente russo ha annunciato anche l’intenzione di produrre e modernizzare 1.600 carri armati, mentre l’Occidente «ha in programma di inviare 420 o 440 carri armati in Ucraina». Quindi, ha concluso garantendo che «il numero totale di carri armati dell’esercito russo sarà tre volte quelle delle forze armate ucraine. Anche più di tre volte».
UE VERSO PACCHETTO DI SANZIONI CONTRO BIELORUSSIA
Nel frattempo, l’Unione europea sta prendendo in considerazione l’ipotesi di intensificare le misure contro la Bielorussia, questo ancor prima delle dichiarazioni di Vladimir Putin, ma a causa dell’aumento degli scambi commerciali con la Russia. Il 23 marzo scorso, all’apertura del Consiglio europeo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato i capi di Stato e di governo dell’Ue a inasprire il regime di sanzioni contro la Russia. Quindi, Polonia e la Lituania stanno spingendo per un undicesimo pacchetto di sanzioni, ma è difficile che riescano a farcela in tempi brevi. Quel che si può fare nell’immediato è intervenire contro l’elusione delle sanzioni che consentono alla Russia di ottenere merci che altrimenti non arriverebbero. «La Bielorussia è la più grande falla nel nostro sistema di sanzioni», afferma un diplomatico a Le Monde. A tal proposito, si potrebbe arrivare ad un pacchetto di sanzioni contro Minsk allineato alle misure restrittive contro Mosca. «Possiamo sottoporre a sanzioni individui o società di Paesi terzi che aiutano ad aggirare le sanzioni», ha avvertito la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.