L’accusa: “La Russia rapisce e deporta i bambini Ucraini”
Sulle pagine del quotidiano francese Liberation si fa riferimento ad una forte accusa nei confronti della Russia, colpevole di rapire e deportare, facendoli di fatto sparire, numerosi bambini ucraini. A lanciare l’allarme è l’associazione francese “Pour l’Ukraine, pour leur liberté et la nôtre!” (ovvero: Per l’Ucraina, per la loro libertà e la nostra!), la quale aprirebbe anche ad alcuni dubbi in merito allo spettro di un possibile genocidio, che tuttavia non può essere concretamente dimostrato o verificato, almeno in questa fase del conflitto.
Il documento sulla Russia che deporta i bambini ucraini è costituito da 22 pagine ed è stato presentato alla Corte Penale Internazionale perché prenda i giusti e doverosi provvedimenti. I bambini vengono “trasferiti forzatamente in Russia”, secondo il documento citato dal quotidiano francese, “con l’obiettivo dichiarato di ‘russificare’, ‘de-nazificare’ e ‘de-ucrainizzare’ i minori“. Il documento, inoltre, sarebbe frutto di mesi di lavoro, iniziati a marzo, ed è stato redatto con l’ausilio di articoli di stampa, dichiarazioni ufficiali dell’Ucraina e reperti, tra cui un rapporto di Amnesty International che parlava delle deportazioni già a novembre, pur non citando un possibile genocidio. La strategia del Cremlino, secondo lo specialista in diritto penale internazionale, Emmanuel Daoud, citato dal quotidiano, sarebbe del tutto simile a quanto fatto dai nazisti tedeschi con i bambini polacchi e cechi, ma anche dalla Turchia con gli armeni.
Cosa succede ai bambini deportati in Russia?
Insomma, seppur il documento citato da Liberation apra i dubbi su un possibile genocidio di bambini ucraini in Russia, la realtà potrebbe essere ben diversa, data soprattutto la difficoltà di raccogliere informazioni attendibili da parte del Cremlino, che inoltre nega le deportazioni. Secondo l’associazione francese, però, “il trasferimento forzato di bambini da un gruppo a un altro è uno degli atti che possono costituire genocidio secondo la Convenzione del 1948 sulla prevenzione e la punizione del genocidio. Colpisce il sostentamento biologico del gruppo preso di mira, recidendo brutalmente il legame tra la generazione dei genitori e quella dei figli”.
Secondo alcune fonti ucraine citate dallo stesso documento, i bambini deportati in Russia sarebbero almeno 240 mila, di cui 2 mila orfani. Solamente 13.112 sarebbero stati identificati, mentre appena 119 sono tornati in Ucraina. Contestualmente, il Cremlino parla di almeno 700mila bambini ucraini sfollati, ed avrebbe approvato una legge che permette l’adozione degli stessi in appena un giorno. Inoltre, chi in Russia sceglie di adottare un bambino ucraino, riceve un indennizzo dallo Stato, mentre ai bambini vengono cambiati il nome, il cognome, la data ed il luogo di nascita, in quello che secondo gli autori è “una strategia di cancellazione” del loro passato.