La Russia ha aumentato fino a dieci anni l’età massima alla quale gli uomini possono essere mobilitati per combattere in Ucraina. Secondo quanto riportato dal Times, anche i settantenni potrebbero finire al fronte. In base a una legge approvata dal Parlamento russo, gli uomini che hanno completato il servizio obbligatorio possono essere richiamati nell’esercito fino all’età di 55 anni, anziché 45. I riservisti con i gradi più alti possono ora essere richiamati in servizio fino al 70 anni anziché 65.



La nuova norma prevede anche aumenti di cinque anni dell’età di ammissibilità militare per i gradi superiori fino a 65 e per gli ufficiali minori fino a 60. Ricordiamo che centinaia di migliaia di uomini in età da combattimento sono fuggiti dalla Russia nel mese di settembre dopo l’annuncio di mobilitazione da parte del presidente Vladimir Putin.



Russia, nuova legge sui militari

Almeno 47.000 soldati russi sono stati uccisi da quando il Cremlino ha lanciato la sua invasione dell’Ucraina lo scorso anno, secondo un recente rapporto dei media dell’opposizione russa. La cifra è tre volte superiore alle vittime subite nella decennale guerra in Afghanistan. Secondo il Cremlino, invece, sono morti poco più di 6.000 soldati. La guerra ha esacerbato la crisi demografica della Russia, con tassi di natalità ai minimi da quando Putin ha preso il potere 23 anni fa, secondo le statistiche ufficiali. Mikhail Murashko, il ministro della salute, ha esortato le donne russe a dare la priorità all’avere figli rispetto all’istruzione e alla carriera. Altrimenti, ha detto, non avrebbero il tempo di avere “un terzo o quarto figlio”. Per il momento non si registrano proteste per la nuova legge, ma non è da escludere una nuova fuga di massa nel corso delle prossime settimane.

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