La Russia si sta insediando nel Sahel ormai da diversi mesi. Nelle scorse settimane, come ricostruisce Il Sole 24 Ore, in Niger, il nuovo Governo militare ha rotto gli accordi con l’Ue e firmato una nuova intesta di cooperazione con il Ministero della Difesa di Mosca. L’ennesimo episodio riguarda il Bukina Faso. Alcuni canali di informazione hanno diffuso delle immagini di uno sbarco di soldati russi nel Paese, circa 300, chiamati a “assicurare la sicurezza” alla Nazione di Ibrahim Traorè.
Le dimostrazioni che il Sahel è sempre più lontano dall’Europa e sempre più vicino alla Russia sono evidenti. Da Mosca l’intenzione è chiara: aumentare la propria presenza di settimana in settimana nella zona. Vladimir Putin in tal senso ha anche incontrato nei giorni scorsi Mahamat Idriss Déby Itno, il presidente transitorio del Ciad, per una visita definita “storica” per molti motivi. Il punto di riferimento del Paese infatti era la Francia, che ha inviato sul posto negli scorsi anni oltre mille militari. Sembra però essere arrivato un punto di rottura.
Russia si insedia nel Sahel: “Militari assicureranno sicurezza nazionale”, la reazione dell’Europa
La cosiddetta Françafrique nel Sahel pare essere giunta dunque al termine, con la Russia che invece si sta facendo spazio in Africa. “Un caso come quello del Ciad racconta della disinibizione delle leadership africane rispetto alle vecchie linee di influenza: c’è una libertà di scelta sempre maggiore, nell’ottica dell’interesse nazionale”, ha spiegato a Il Sole 24 Ore Francesco Strazzari, ordinario di Relazioni internazionali della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
I guadagni per Mosca in tal senso sono innumerevoli, su tutti il controllo delle materie prime sulle miniere dell’area. Il contrasto all’Occidente, più in generale. “La Russia sta rinforzando il disallineamento dei governi africani rispetto al blocco europeo”, ha continuato l’esperto. Il tutto senza grandi sforzi, dato che Vladimir Putin non ha dovuto approfittare del vuoto conseguente alle fallimentari missioni dei Paesi europei nella zona.