Putin avrebbe nascosto almeno il 30% del budget dichiarato ufficialmente per affrontare le spese militari per la guerra in Ucraina, , convogliando i soldi in un fondo segreto per l’acquisto di armi. Gli ultimi test missilistici compiuti nel Mar del Giappone non solo preoccupano, ma potrebbero confermare anche l’ipotesi che in realtà l’investimento di difesa dichiarato da Mosca sia molto più elevato di quanto Putin voglia far credere sia ai cittadini russi, che alla comunità internazionale. Da un articolo del Sole 24 ore emerge che, in base ai dati ufficiali analizzati, presi dalle voci di spesa sul Budget Federale russo, ci sarebbero tra gli altri, alcuni fondi chiamati “spese riservate” che superano di alcune migliaia di miliardi di rubli, gli altri costi ufficialmente previsti e dichiarati per difesa, sicurezza ed economia del 2022.
Spese segrete dunque che sarebbero in realtà destinate all’implemento degli armamenti, compresi quelli di tipo nucleare e agli investimenti sui nuovi territori da acquisire. Secondo l’economista russa Aleksandra Suslina, le voci “criptate” sarebbero quelle destinate al sostentamento della guerra in Ucraina, e a supporto delle industrie belliche colpite dalle sanzioni.
Russia testa missili supersonici nel Mar del Giappone
Sulle spese secretate che in realtà Putin avrebbe destinato a progetti bellici e aumento degli armamenti, arriva anche a conferma una recente dichiarazione che il presidente russo aveva fatto lo scorso dicembre illustrando il piano di bilancio del 2023, affermando che “le spese militari non avranno limiti“. Riferendosi chiaramente al maggiore budget, aumentato di più del 30% per la difesa, ma che probabilmente comprendeva anche la voce “riservata“, arrivata a livelli record, della quale non è stata mai chiarita ufficialmente la destinazione.
Resta poi preoccupante la situazione guerra Russia Ucraina, soprattutto dal fronte orientale dopo che il Giappone ha seguito con molta apprensione l’ultimo test bellico effettuato dal ministero della difesa russo. É stato simulato un attacco missilistico contro una nave da guerra fittizia, lanciando con successo, come affermato in una nota dallo stesso ministero, due ““Moskit” “missili supersonici da crociera anti-nave in grado di trasportare testate convenzionali o nucleari, noti come SS-N-22 Sunburn per la Nato” centrando l’obiettivo.