LA MINACCIA DI TERZA GUERRA MONDIALE TRA RUSSIA E USA

Per anni Vladimir Putin era il “falco” e il Ministro degli Esteri Sergey Lavrov la “colomba” della Russia nei rapporti con l’Occidente: nei giorni cupi della guerra iniziata in Ucraina questa “differenza” si era quasi del tutto assottigliata. Fino ad oggi: «Le richieste della Russia all’Ucraina non possono essere qualificate come la sua resa, Mosca si offre di negoziare. Proponiamo un accordo che garantirà i diritti legali di tutti i popoli che vivono in Ucraina, che include l’uguaglianza di tutte le minoranze nazionali, senza eccezioni».



Dopo la lunga intervista alla tv araba Al-Jazeera il capo della diplomazia del Cremlino ha di fatto ammesso che sul tavolo dei negoziati (che ripartiranno domani mattina a Belovezhskaya Pushcha, confine Bielorussia-Polonia) c’è anche il “cessate il fuoco”. il consigliere presidenziale russo, Vladimir Medinsky, a capo dei negoziatori da Mosca, ha dichiarato nel pomeriggio di mercoledì: «Durante i colloqui sarà discusso un cessate il fuoco. aspettiamo la delegazione ucraina per domani, stanno arrivando». I rischi per un conflitto che si potrebbe estendere su scala internazionale – la cosiddetta “terza guerra mondiale evocata dal Presidente Joe Biden qualora non si fosse scelta la strada delle sanzioni contro la Russia – sarebbero davvero enormi e Putin lo sa: «la terza guerra mondiale sarebbe nucleare e devastante», ha detto Lavrov ad Al-Jazeera, «Siamo pronti per un secondo round di negoziati, ma la parte ucraina sta procrastinando su ordine Usa». Riferendosi ancora direttamente al rivale della Casa Bianca, il Ministro degli Esteri attacca «Terza guerra mondiale? Chiedetelo a Biden. […] senza il nostro intervento in Crimea oggi avremmo le basi Nato in Ucraina».



L’ALLARME DI MOSCA CONTRO LA NATO: “RISCHIO GUERRA DIRETTA”

Dal Ministro al suo vice, è ancora la diplomazia russa a parlare oggi sul fronte della guerra in Ucraina dando “adito” agli allarmi scatenati dalla Nato negli scorsi giorni su possibili e reali scontri su larga scala dopo Kiev: «Non si possono escludere incidenti con la Nato che potrebbero degenerare in scontri», lo spiega  il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, citato dall’agenzia Interfax. Scontro diretto tra Russia e Nato? «I rischi, ovviamente, sorgono. E, naturalmente, siamo estremamente preoccupati per l’argomento del programma di fornitura di armi all’Ucraina, tutto in questa situazione è molto pericoloso», riflette il vice di Lavrov. Al momento, conclude Grushko, non vi sono affatto garanzie che non ci saranno incidenti diretti «non ci sono garanzie che questi incidenti possano degenerare in una direzione del tutto inutile, ma ovviamente pensiamo che, se la Nato dice che non ha piani o intenzioni, qualsiasi manifestazione di ragionevolezza, indica che c’è ancora, almeno almeno un po’ di sanità mentale che è presente nelle azioni della Nato», ha concluso il diplomatico nell’intervista a Rossiya 24. Vladimir Milov, consigliere del dissidente russo ora in prigione Alexey Navalny, ha parlato a Milano a margine della presentazione della mostra “Sacharov – I diritti umani nel cuore dell’Europa” e anche lui ha commentato la possibilità di una guerra a tutto campo con la Nato: «Putin non si fermerà l’Ucraina è soltanto un primo passo, lo scontro è fra la Russia di Putin e l’Occidente. E andrà avanti fino a che non si smetterà di avere paura di un contrasto diretto». Addirittura nell’Assemblea Onu l’intervento dell’ambasciatore americano ha posto in evidenza la possibilità che la Russia di Putin possa ipotizzare l’invasione anche di Svezia e Finlandia.

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