La Finlandia ha appena aderito alla Nato al vertice di Vilnius dell’11 luglio e la Svezia lo farà a breve: il Mal Baltico, dunque, è pronto a vivere un nuovo sconvolgimento politico. La Russia, che al momento si finge non interessata dall’allargamento della Nato fino ai suoi confini, ha annunciato per voce del ministero della Difesa l’avvio di nuove manovre nel Mar Baltico.  L’esercitazione navale “Ocean Shield 2023” dovrebbe addestrare 30 navi da guerra e imbarcazioni, 20 navi di supporto, 30 aerei dell’aviazione navale russa e delle forze aeree e spaziali e circa 6.000 militari. Gli obiettivi dichiarati dell’esercitazione sono quelli di proteggere le comunicazioni marittime, il trasporto di truppe e carichi militari e la difesa della costa. Le manovre saranno seguite dai Paesi vicini, Svezia in primis.



Al porto di Stoccolma è ancorata anche la HMS Härnosand, che ha otto lanciamissili Robot 15 con una portata di 100 chilometri. Il suo scafo è in fibra di carbonio, una tecnologia invisibile pensata per rendere la nave difficile da rilevare. Tra i suoi obiettivi c’è la difesa costiera, incentrata sullo sminamento e la guerra antisommergibile, la protezione delle rotte marittime e l’intelligence. A fine luglio, prima dell’inizio delle manovre russe, c’erano circa 3.800 mezzi nel Mar Baltico, dai mercantili alle barche a vela: la densità potrebbe aumentare ancora.



La Russia si esercita nel Mar Baltico

I Paesi baltici e la Finlandia sono fuori dai sistemi elettrici e dalle forniture di gas russi: per questo hanno bisogno di nuove fonti di energia, che richiedono nuove connessioni e nuovi gasdotti. “Tutto questo deve passare dai porti baltici e nordici” ha spiegato a Le Monde Eoin McNamara, ricercatore presso l’Istituto finlandese di politica estera. Anders Bäckström, comandante della 4a flottiglia, ha sottolineato: “La Svezia si addestra con la NATO da quasi trent’anni. Usiamo le procedure della NATO, la nostra lingua di comando è l’inglese. La nostra dottrina è già quella di difendere la Svezia in profondità, il più lontano possibile dal territorio svedese. Ed è con l’aeronautica e la marina che compiamo questa missione”. La Russia, dunque, si troverà circondata da otto Paesi della NATO nel Mar Baltico.



“Se i russi riuscissero a installare batterie missilistiche o aerei su Gotland otterrebbero molti vantaggi strategici e potrebbero minacciare tutti gli stati che si affacciano sul Mar Baltico così come l’approvvigionamento ai paesi baltici” ha spiegato Eoin McNamara. Secondo il maggiore Esben Salling Larsen, “Con la Svezia nella NATO, molti dei vantaggi strategici di Kaliningrad scompaiono. La Russia sarà ancora in grado di minacciare le linee di comunicazione, ma la NATO avrà molte più opzioni per reagire nella regione”. “La Danimarca ha capito che si rende più utile al di fuori dei suoi confini. Oggi i soldati danesi vengono inviati nei Paesi baltici. La Finlandia, con il suo lungo confine terrestre con la Russia, diventerà un destinatario di aiuti militari e la Svezia, come oggi la Danimarca, deve diventare un paese fornitore” ha spiegato ancora Hakan Edström.