Prosegue la censura russa ad opera di chiunque nel Paese protesti contro la guerra in Ucraina, che va avanti ormai da venti giorni e che ha ucciso migliaia di persone, tra cui tantissimi civili, bambini compresi. Una giornalista della tv di stato russa Channel one, Marina Ovsyannikova, ha fatto irruzione durante la diretta di uno dei telegiornali. La donna è passata alle spalle della conduttrice di uno dei principali notiziari, mostrando un cartello con la scritta: “Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo“.



La protesta è chiaramente rivolta nei confronti del conflitto in Ucraina, che la Russia sta portando avanti dal 24 febbraio, giorno dell’invasione. L’irruzione della producer è avvenuta intorno alle 21:30, ora di Mosca, nel corso del tg. Poco prima di entrare in scena in diretta con un cartellone con su scritte frasi contro la guerra, la Ovsyannikova aveva postato un video sui social nel quale spiegava che presto avrebbe compiuto un gesto simile e spiegandone i motivi. La professionista ha poi spiegato di essersi vergognata “di aver lavorato per la propaganda del Cremlino“. Dopo “l’invasione”, il notiziario è stato interrotto e la donna è stata arrestata.



Marina Ovsyannikova, giornalista Russia: le parole prima dell’irruzione al tg

Marina Ovsyannikova, prima di entrare in diretta con un cartellone contro la guerra tra le mani, aveva spiegato sui social il suo gesto, in un video: “Quello che sta succedendo in Ucraina è un crimine. La Russia è l’aggressore, e le responsabilità sono da imputare ad una sola persona: Vladimir Putin. Mio padre è ucraino, mia madre è russa. Loro non sono mai stati nemici. La collana che indosso è il simbolo che la Russia deve necessariamente terminate questa guerra fratricida e rinconciliarsi con le nazioni amiche. Sfortunatamente, ho lavorato per Channel One e per la propaganda del Cremlino e mi vergogno di questo. Mi vergogno di aver mentito in tv, mi vergogno di aver consentito il lavaggio del cervello ai russi”.



La donna ha invitato il suo popolo a scendere in piazza e protestare contro Putin e la Russia: “Siamo stati zitti quando tutto è cominciato nel 2014. Siamo stati zitti quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Stiamo osservando in silenzio un regime anti umano. Ora tutto il mondo intero ha preso le distanze da noi. Solo noi, popolo russo intelligente e pensante, abbiamo il potere di fermare questa follia. Andiamo fuori e protestiamo, senza paura. Non possono metterci tutti in prigione”.