Scambio di accuse nelle ultime ore fra il CIO, il Comitato olimpico internazionale, e la Russia. Il primo ha puntato il dito contro Mosca per il lancio dei Giochi dell’Amicizia e il secondo ha parlato di nazismo. Tutto è scattato nella giornata di ieri, come si legge sul sito dell’Ansa, quando il Comitato olimpico internazionale ha accusato la Russia di “politicizzare lo sport”, dopo il lancio dei “Giochi dell’Amicizia”. Quest’ultima è una nuova competizione che si terrà il prossimo mese di settembre, in competizione con i Giochi olimpici, e che si svolgerà anche in inverno, quindi come se fosse un Olimpiade.



Il CIO, alla luce del lancio di questo evento, ha invitato il mondo dello sport nonchè i governi che sono stati contattai da Mosca per i Giochi dell’Amicizia “a rifiutare qualsiasi partecipazione o sostegno”, così come fatto sapere tramite un comunicato dallo stesso Comitato. Nella giornata di oggi, come si legge su Insiderpaper, è giunta la risposta della stessa Russia, che ha accusato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) di “razzismo e neonazismo”, riferendosi al “ban” dei Giochi dell’amicizia e anche ad un’altra decisione presa dal CIO in queste ore, ovvero, la decisione di escludere gli sportivi russi dalle Olimpiadi di Parigi 2024, autorizzando la loro presenza solo tramite bandiera neutrale e a condizione che non sostengano l’invasione dell’Ucraina.



RUSSIA VS CIO: “RAZZISTI E NEONAZISTI, SI STA ALLONTANANDO DAI SUOI PRINCIPI”

“Queste decisioni dimostrano quanto il CIO si sia allontanato dai suoi principi dichiarati ed è scivolato nel razzismo e nel neonazismo”, sono le parole della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.

“Non parteciperanno alla parata delle delegazioni e delle squadre nella cerimonia di apertura poiché sono atleti individuali”, ha spiegato il direttore del Cio, James Macleod, commentando la decisione in vista dei Giochi di Parigi della prossima estate. Inoltre viene comunicato che le medaglie che verranno vinte dagli atleti neutrali non saranno conteggiate nel medagliere. La restrizione varrà sia per gli atleti russi che per quelli bielorussi.