La Russia torna all’attacco degli Usa, ma stavolta l’Ucraina non c’entra nulla. La tesi di Igor Kirillov, capo delle forze di difesa biologica e chimica presso il ministero della Difesa della Federazione russa (RCBZ), è che gli scienziati americani abbiano modificato il coronavirus, sviluppandolo sulla base della variante Omicron e del ceppo originale, rendendolo così più letale. Il riferimento è ad uno studio dell’Università di Boston di cui parlò in ottobre il Daily Mail, contro cui si scagliò lo stesso ateneo. Ma la Russia ora tira nuovamente fuori questa vicenda per sollecitare la creazione di un meccanismo efficace di monitoraggio delle attività biologiche.



Nonostante gli elevati rischi biologici, la ricerca è stata condotta con i fondi del governo statunitense, ma senza un’adeguata autorizzazione da parte dell’ente nazionale di vigilanza sulla biosicurezza“, ha dichiarato Kirillov sabato in una conferenza stampa. “L’esperimento di Boston dimostra che negli Stati Uniti manca il controllo governativo sulla ricerca in ingegneria genetica e biologia sintetica“. Ha anche assicurato che in occasione della prossima riunione della Convenzione sulle armi biologiche la Russia chiederà contromisure per controllare tali attività.



“OLTRE 200 INCIDENTI DI LABORATORIO IN USA”

Il ministero della Difesa della Russia ha segnalato anche diverse violazioni dei requisiti di biosicurezza nei laboratori americani. Ne aveva parlato anche l’americano Intercept, la cui analisi dei documenti del National Institutes of Health sulle violazioni della sicurezza nei laboratori biologici, nello specifico 5.500 pagine di rapporti sugli incidenti negli ultimi 18 anni, avevano rivelato che studi condotti in laboratori con elevato grado di protezione (BSL-3 e BSL-4) presso le università di Washington, Minnesota, Illinois hanno registrato infezioni intralaboratorio e creato un rischio di ulteriore diffusione di agenti patogeni geneticamente modificati delle febbri virali, sindrome respiratoria acuta grave, influenza aviaria altamente patogena e una serie di altre infezioni.



In totale, sono stati registrati oltre 200 di questi incidenti. “Negli Usa il sistema di monitoraggio delle violazioni della sicurezza nei laboratori biologici è decentralizzato e copre solo le strutture che ricevono finanziamenti dal bilancio federale. Quindi, non c’è praticamente alcun controllo sui laboratori privati, anche se conducono ricerche con agenti patogeni molto pericolosi“, ha dichiarato Kirillov. La Russia, quindi, rimarca “la mancanza di standard uniformi per le attività di tali strutture” e di conseguenza i rischi di “una grave violazione dei requisiti di sicurezza“.