Lo avevamo già scritto più di un mese fa quando di fatto il Russiagate finì come indagine, col rapporto del superprocuratore Robert Mueller che non presentò prove concrete per incriminare il Presidente Donald Trump: oggi però, per la prima volta dopo la chiusura dell’inchiesta durata due anni sulle presunte ingerenze russe nelle Elezioni presidenziali e sui presunti legami tra Mosca e lo staff di Trump, parla lo stesso Mueller e non lo scagiona «Se fossimo stati convinti che il presidente non aveva responsabilità nel Russiagate lo avremmo detto». Il punto però è che le prove non c’erano e non ci sono e su questo Mueller ammette il suo “fallimento”: «Non siamo però arrivati a determinare se Donald Trump abbia o meno commesso un crimine». Per rispondere alle ire dei Democratici che già ad aprile contestavano la decisione della Procura per il mancano impeachment richiesto contro Trump, il superprocuratore si difende «Abbiamo agito sapendo che è regola del Dipartimento di Giustizia non incriminare un presidente in carica e dunque ci siamo mossi in quel limite».
MUELLER E IL RUSSIAGATE: NON TUTTO È CHIUSO..
Non tutto però è chiuso del lungo e sfibrante caso Russiagate, pronto a rendersi comunque “protagonista” ad un anno dalle nuove Elezioni Presidenziali per la Casa Bianca: «Ora però spero e mi aspetto che questo sia l’unica occasione in cui io debba parlarne. Se fossi costretto a fare altro, mi limiterei a ripetere quel che è scritto nelle 448 pagine di rapporto. Perché quel documento è già la mia testimonianza». Il super poliziotto poi spiega di non avere nessuna intenzione di testimoniare davanti al Congresso come richiesto dai dem, per chiarire il contenuto del rapporto presentato un mese fa e pubblicato in un breve stralcio dal Ministro della Giustizia William Barr. Gli anti-GOP però non si arrendono e con Kamala Harris, Cory Booker, Elizabeth Warren e Julian Castro (tutti candidati alle Primarie democratiche) attaccano «Dobbiamo avviare le procedure per l’impeachment. E’ nostro obbligo costituzionale […] Mueller ha fatto il suo dovere, ora noi dobbiamo fare il nostro. Le audizioni per l’impeachment dovrebbero iniziare domani». Dalla Casa Bianca, la reazione della portavoce di Trump è tanto breve quanto netta «il procuratore speciale ha chiuso l’indagine, ha chiuso il suo ufficio e ha chiuso il caso. Ha detto esplicitamente che non ha nulla da aggiungere». Per il Presidente Usa, su Twitter, il caso è ancora più semplice: «Niente cambia dal rapporto Mueller. Ci sono state prove insufficienti e perciò, nel nostro Paese, una persona è innocente. Il caso è chiuso! Grazie».