Non ci sono più le treccine di una volta ma le “idee” visionarie sono sempre quelle: Ruud Gullit – indimenticato numero 10 del Milan degli Invincibili di Sacchi – affonda il colpo sul suo amato “vecchio cuore rossonero” nell’intervista a Repubblica e prova a spiegare nel dettaglio pregi, difetti e possibili modi per far rinascere la sua squadra più amata «chi è oggi il Milan io non lo capisco». Durissima la critica dell’ex membro del Trio degli Olandesi (che comprendeva anche gli altri due fenomeni Van Basten e il numero 8 Frank Rijkaard) che dall’addio di Berlusconi non ha più rivisto una società in grado di poter portare avanti sogni e speranze dei tifosi: «rimpiango Berlusconi. Sapevi che era il presidente, e cosa pretendeva. Ora è un club che non ha una faccia, è in vendita, è acquistabile, passa in altri mani? E soprattutto chi è il padrone? Chissà. Questo Milan galleggia, l’ altro era saldo sulla terraferma. Una squadra deve avere punti di riferimento e carattere. Io oggi non li trovo». Di certo la nuova spinta con Maldini e Boban lo convince maggiormente – «con loro sarà diverso» – e l’acquisto di Ibrahimovic è stato un’ottima mossa ma spiega ancora Gullit «il Milan ora ha più coraggio, ma la cosa difficile da capire è il nuovo feeling».
RUUD GULLIT RILANCIA L’AMICO FRANKIE E BOCCIA SARRI ALLA JUVENTUS
Per l’ex fenomeno d’Olanda e del Milan di Sacchi il problema non è solo il puntare sui giovani e la mancanza di fondi economici di un tempo: «ci vuole equilibrio. Speriamo nello stadio nuovo, perché avere una casa moderna e funzionale è il primo passo per ripartire e per tenere testa agli altri Paesi. Guardate la Juve e l’ Atalanta. Anche se per l’ Italia è un momento difficile politicamente ed economicamente. Ma si sa, il calcio diverte e lo sport rilassa, per questo bisogna investire». Allargando lo sguardo alla Serie A, al buon Gullit convince molto l’Inter di Conte, assai meno la Juventus di Sarri «Lo capivo al Napoli, un po’ anche al Chelsea, per niente alla Juve. Qual è il gioco di Sarri? Non lo so, chiaro è un bravo allenatore, però cambia troppo, e non capisco come voglia far giocare la squadra. L’ Inter è di Conte, a sua immagine e somiglianza. La Juve?». Ci prova, parla anche di come De Ligt abbia bisogno di tempo per ambientarsi e di come Lukaku sia devastante per l’Inter, ma il cuore resta sempre e solo al Milan. E allora ecco il consiglio-stangata lanciata contro l’attuale guida tecnica: «Pioli o Allegri per il futuro? Chiamate Rijkaard se volete un Milan all’attacco».