Ryan, picchiato dal nonno. La mamma: “Mi ha detto che…”
Ryan, il bimbo di 6 anni di Ventimiglia ricoverato con lesioni gravissime dopo essere stato picchiato dal nonno il 19 dicembre scorso, sta leggermente meglio. È molto debole e non ha ancora raccontato cosa sia successo: solo qualche parola alla mamma, tra cui una domanda: “Mi ha chiesto perché non lo abbiamo salvato. Poi mi ha detto che doveva dirmi qualcosa ma non poteva. L’ho tranquillizzato, gli ho detto che è al sicuro e che quando vuole può dirmelo. Lui ha annuito con la testa. Penso che mi volesse dire quello che gli avevano fatto. Il fratellino, Nathan, mi ha detto delle cose che mi hanno fatto pensare che non fosse la prima volte. Che lì dentro subissero violenza, a casa della nonna e del compagno” ha raccontato Elena, la mamma, a Ore 14.
La donna ha proseguito: “Nella versione della nonna e del compagno non quadra nulla. Non ho creduto neppure per un istante che fosse stato investito. Dal momento in cui ti viene affidato un bambino, e tu dici che non hai idea di cosa sia successo al bambino, mi stai nascondendo qualcosa. Mio figlio quel giorno è scappato da casa della nonna e mio figlio non scappa, tra l’altro senza le scarpe. È un fifone. Se è scappato è perché aveva paura di qualcosa”.
Il ruolo della nonna paterna
Elena, mamma di Ryan, ha raccontato a Ore 14: “Io mi ricordo che tra fratellini si dicevano cose all’orecchio. Pensavo che non fossero cose importanti, piccoli segreti come tanti bambini. Nathan mi ha detto che quel segreto loro non lo potevano dire. Anche lui ha tentennato, mi ha detto ‘Ryan se lo sa mi arrabbia’. Poi mi ha detto ‘Io lo so perché Ryan è all’ospedale. Anche a me hanno picchiato una volta. Ma non te lo potevamo dire perché sennò ti facevano del male’. Nathan mi ha detto che non lo potevano dire“.
Roberta Bruzzone, ospite del programma Rai, ha chiarito: “Questa è la classica frase che si usa nel caso di abusi sessuali su minori in età prepubere. Non so se è questo il caso, mi auguro che non sia così. Una violenza di questa portata non è motivata da un capriccio, è evidente che c’è dell’altro. Questo aspetto dovrà essere indagato in maniera adeguata, verrà disposto probabilmente un incidente probatorio. Dobbiamo capire se questo è il secondo livello della storia che nessuno ha raccontato. Il ruolo della nonna paterna è un altro dei ruoli principali da sciogliere. Temo che questa donna possa avere un ruolo attivo”.