COS’È SUCCESSO IN FLORIDA CON IL SECONDO ATTENTATO SVENTATO CONTRO DONALD TRUMP: LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Dal 13 luglio al 15 settembre 2024, da Thomas Matthew Crooks a Butler in Pennsylvania fino a Ryan Wesley Routh a West Palm Beach in Florida: in tre mesi per ben due volte Donald Trump ha subito un attentato che per poco non elevava questa campagna elettorale a più tragica della storia degli Stati Uniti d’America. Se nel primo caso l’attentato contro Trump è andato a segno ma per fortuna gli spari del giovane poi ucciso hanno solo sfiorato la testa dell’ex Presidente Usa, quanto successo ieri sera fuori dal golf club dove Trump stava giocando può a ben definirsi un “attentato sventato”.
Prima di capire meglio chi è il nuovo presunto attentatore anti-Trump, proviamo velocemente a ricostruire i fatti convulsi avvenuti nella sera italiana di domenica 15 settembre 2024: una sparatoria è avvenuta appena fuori il club di golf di proprietà di Donald Trump a West Palm Beach in Florida ed immediatamente il candidato repubblicano è stato messo in sicurezza. Si è scoperto poco dopo che gli agenti del Secret Service (con scorta aumentata dopo l’attentato di luglio) avevano individuato un uomo sospetto con fucile semiautomatico appena fuori dal club, aprendo il fuoco contro di lui: il sospetto a quel punto ha abbandonato sul posto l’arma fuggendo a bordo del suo suv, bloccato però pochi minuti dopo sulla strada della contea di Martin.
Tra gli oggetti recuperati dallo sceriffo di Palm Beach da segnalare una telecamera Go-Pro ma soprattutto un fucile AK-47: il bilancio del presunto attentato sventato è per fortuna nullo, con nessun ferito e con l’ex Presidente Trump in ottime condizioni.Se in un primo momento si pensava ad una sparatoria che non aveva nulla a che vedere con il candidato GOP, in breve gli agenti e l’FBI hanno ricostruito che il vero obiettivo del sospetto Ryan Routh era proprio Donald Trump.
CHI È IL PRESUNTO ATTENTATORE ARRESTATO: RYAN WESLEY ROUTH, DALL’UCRAINA ALLA MITRAGLIATRICE FINO ALL’ODIO PER DONALD TRUMP
Ed è così che arriviamo ad oggi, dove molte informazioni sul presunto attentatore di Trump sono finalmente emerse aiutandoci a ricostruire un profilo tutt’altro che banale: detto del nome – Ryan Wesley Routh – l’uomo arrestato ieri sera è un 58enne proprietario di una piccola azienda edile, proveniente dalle Isole Hawaii ma con un passato molto burrascoso con le forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito dal NYT, dopo aver scandagliato i social, emergerebbero i numerosi tentativi di reclutare/arruolare mercenari volontari per combattere a fianco dell’Ucraina contro la Russia.
Routh si vantava di aver combattuto al fronte e di avere come scopo principale nella vita quello di uccidere Vladimir Putin: elettore di Trump nel 2016, negli ultimi anni ha più volte sconfessato i Repubblicani divenendo un sostenitore Dem e poi elettore di Joe Biden alle Elezioni Presidenziali del 2020. Attivissimo sui social, Routh invitava lo scorso luglio Biden e Harris a visitare i feriti dell’attentato di Butler contro Trump: nel 2002 venne fermato dalla polizia in quello che a tutti gli effetti parve come una tentata strage. Con in mano una mitragliatrice si era barricato dentro un centro commerciale a Greensboro, nel North Carolina: condannato per il possesso dell’arma illegale (e anche per reati fiscali), in poco tempo Ryan Routh era tornato in libertà facendo la spola tra piccoli lavori e l’attività edile. Sentito dal Daily Mail il figlio del presunto attentatore, l’uomo viene descritto come un «padre amorevole e lavoratore», che però ammette di odiare Trump, «come ogni persona ragionevole. Non piace neanche a me». Non si capisce quale fosse il presunto “piano” dietro all’assalto tentato al gold club, né come facesse a sapere che l’ex Presidente fosse in quel momento all’interno della struttura: nei suoi post e nel suo libro la “disillusione” di chi puntava ad una America «democratica e libera», prima con Trump e poi con Biden; poi dalle teorie violente sull’imbracciare le armi contro la Russia, è passato all’azione con il folle tentativo di uccidere il candidato alle Presidenziali.
LE REAZIONI ALL’ATTENTATO CONTRO TRUMP: KAMALA HARRIS “SONO MOLTO TURBATA”
Le reazioni allo sventato attentato contro Trump non possono che partire dal diretto interessato che ha per alcuni minuti ha rivissuto l’incubo di metà luglio, anche se con conseguenze nettamente più “blande”: «Quando sei popolare i delinquenti ti sparano davvero». Sul social “Truth” il candidato Repubblicano alle prossime Elezioni Usa 2024 dice di non voler mollare e di proseguire nella campagna, ringraziando il Secret Service per essere intervenuto prontamente a fermare il presunto attentatore Ryan Routh. Lo staff di Trump ha definito un «mostro malvagio» che voleva togliere la vita all’ex Presidente, invitando tutti alla prudenza e alla sicurezza.
Per il Presidente Joe Biden l’attentato sventato in Florida è ulteriore segnale che in America non deve più esserci posto per la violenza: «continuerò a garantire che il Secret Service abbia tutte le risorse, le capacità e le misure di protezione necessarie» per poter proteggere Donald Trump e tutti gli ex Presidenti degli Stati Uniti. Per la sfidante di Trump, nonché vicepresidente Kamala Harris, l’attentato è una bruttissima notizia per la democrazia: condanna la violenza e afferma di essere «profondamente turbata dal possibile tentativo di assassinio dell’ex presidente Trump». L’indagine su quanto successo ieri a Palm Beach fuori dal golf club di Trump è intanto scattata con il Governatore repubblicano Ron DeSantis che promettere di far emergere quanto prima la verità con il diretto arrestato: in particolare il politico che ha sfidato Trump alle ultime Primarie chiede come sia stato possibile che Routh possa essere arrivato a meno di 500 metri dal presidente prima di essere fermato.