Nella Santa messa di Natale celebrata ieri sera, alla Vigilia, in Vaticano, Papa Francesco ha ricordato uno dei temi centrali della natività, e in generale, del Cristianesimo: il donare senza ricevere nulla in cambio. “Mentre qui in terra tutto pare rispondere alla logica del dare per avere – le parole del Santo Padre – Dio arriva gratis. Il suo amore non è negoziabile: non abbiamo fatto nulla per meritarlo e non potremo mai ricompensarlo”. Di fronte a migliaia di fedeli che hanno riempito la Basilica di San Pietro, Sua Santità ricorda come l’amore di Gesù sia “l’amore divino, l’amore che trasforma la vita, rinnova la storia, libera dal male, infonde pace e gioia. Stanotte – ha proseguito – ci rendiamo conto che, mentre non eravamo all’altezza, Egli si è fatto per noi piccolezza; mentre andavamo per i fatti nostri, Egli è venuto tra noi – prosegue il Papa – Natale ci ricorda che Dio continua ad amare ogni uomo, anche il peggiore”. Un amore incondizionato quello di Dio verso l’uomo, “Quante volte pensiamo che Dio è buono se noi siamo buoni – continua il Santo Padre – e che ci castiga se siamo cattivi. Non è così”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
S. MESSA VIGILIA DI NATALE 2019, IL PAPA: “MI LASCIO AMARE DA GESU’?”
La gioia e la grazia
: sono questi i due temi centrali nell’omelia di Papa Francesco per celebrare la Santa Messa della Notte di Natale. «La grazia di Dio, che «porta salvezza a tutti gli uomini» (Tt 2,11), stanotte ha avvolto il mondo. Ma che cos’è questa grazia? È l’amore divino, l’amore che trasforma la vita, rinnova la storia, libera dal male, infonde pace e gioia. Stanotte l’amore di Dio si è mostrato a noi: è Gesù», la novità del Cristianesimo, dice Papa Francesco, è proprio l’incontro “carnale” con chi quella Grazia la dona e la elargisce. Lui è venuto per salvarci, in Gesù «l’altissimo si è fatto bambino», spiega ancora il Santo Padre nella omelia della Messa della Vigilia: «Ecco il dono che troviamo a Natale: scopriamo con stupore che il Signore è tutta la gratuità possibile, tutta la tenerezza possibile. La sua gloria non ci abbaglia, la sua presenza non ci spaventa. Nasce povero di tutto, per conquistarci con la ricchezza del suo amore». La grande gioia di cui narrano i Vangeli si “traduce” ancora oggi, 2019 anni dopo, nella letizia di quell’Annuncio attraverso i volti che costituiscono la Chiesa del Signore: «La questione a Natale è: “Mi lascio amare da Dio? Mi abbandono al suo amore che viene a salvarmi?”. Un dono così grande merita tanta gratitudine. Accogliere la grazia è saper ringraziare. Ma le nostre vite trascorrono spesso lontane dalla gratitudine». Nella conclusione del messaggio lanciato dal Santo Padre nella Basilica di San Pietro anche l’augurio di un Natale tutt’altro che “cristallizzato” nel passato: «Anche noi, non aspettiamo che il prossimo diventi bravo per fargli del bene, che la Chiesa sia perfetta per amarla, che gli altri ci considerino per servirli. Cominciamo noi. Questo è accogliere il dono della grazia. E la santità non è altro che custodire questa gratuità». Qui il testo integrale dell’omelia della Santa Messa di Natale 2019
IL PRESEPE E’ UN VANGELO VIVO
Con la diretta dalla Basilica di San Pietro, sta per cominciare la celebrazione ufficiale della Santa Messa della Vigilia di Natale: in attesa dell’omelia dell’Eucaristia officiata da papa Francesco, lo stesso Santo Padre in giornata ha dedicato due messaggi rilanciati a livello mondiale sugli account social del suo Pontificato dedicati al Presepe e alla viva attesa per la venuta di Gesù. «Il presepe è come un Vangelo vivo: porta il Vangelo nelle case, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e di ritrovo, negli ospedali e nelle case di cura, nelle carceri e nelle piazze», ha scritto Papa Francesco ribadendo il fulcro del suo messaggio d’Avvento già rilanciata nella Lettera Apostolica sul Presepe presentata a Greccio ad inizio dicembre. Non solo, il Papa a poco dall’inizio della Santa Messa della Vigilia ha ribadito «Vi auguro allora che fare il presepe sia l’occasione per invitare Gesù nella vita. Perché se Lui la abita, la vita rinasce. Ed è davvero Natale». Ricordiamo che le celebrazioni del Natale con Papa Francesco sono appena all’inizio: domani alle 12, subito dopo la Santa Messa di Natale, verrà celebrata la Benedizione Urbi et Orbi e l’Angelus della Natività; a Santo Stefano l’attesa per l’Angelus in Piazza San Pietro e domenica ancora Angelus domenicale per la Festa della Famiglia, in attesa delle altre celebrazioni previste per l’ultimo dell’anno (Te Deum) e il Capodanno (Urbi et Orbi).
VERSO LA SANTA MESSA DELLA VIGILIA DI NATALE
«Il Natale non è accogliere un personaggio da fiaba ma il Dio che ci interpella, ci coinvolge e davanti al quale si impone una scelta»: Papa Francesco celebra questa sera alle 21.30 la Santa Messa della Vigilia di Natale. Una notte santa, una notte di preghiera ma anche di gioia per la nascita di Colui che ha sconvolto e rivoluzionato non solo la storia ma la completa esistenza umana nei secoli: la consueta tradizione della Messa di Mezzanotte in Vaticano viene “anticipata” poco dopo l’ora di cena, dando idealmente inizio a tutte le celebrazioni sparse in mezzo mondo che alle ore 00.00 daranno l’annuncio della Nascita del Bambinello nel mangiatoia di Betlemme. Come ha spiegato nell’Angelus nel giorno della benedizione del Presepe in Piazza San Pietro, Papa Francesco invita la cristianità a fare costante spazio nel cuore «a Colui che è già venuto e vuole venire ancora a guarire le nostre malattie e a darci la sua gioia». Quel piccolo bimbo in grembo alla Madonna ha “rivoluzionato” il mondo nella maniera più umile e libera possibile: ha gettato l’uomo davanti ad una “Pretesa” tutt’altro che ideologica o anche “teologica”. Un bimbo, un Fatto, una squarcio nella Storia: «ora era accaduta una cosa nuova, addirittura sconvolgente per loro. Colui di cui parla l’universo, il Dio che sostiene il tutto e lo porta in mano – Egli stesso era entrato nella storia degli uomini, era diventato uno che agisce e soffre nella storia», come spiegava Papa Ratzinger nella Basilica di San Pietro nel Natale del 2008.
PAPA FRANCESCO, L’OMELIA DEL NATALE 2018
Esattamente un anno fa Papa Francesco nella Santa Messa della Vigilia di Natale pose al centro dell’omelia l’amore e lo “stile” di Cristo nel suo abitare la storia: «con il Natale il Signore manda un messaggio all’uomo […] il corpicino del Bambino di Betlemme lancia un nuovo modello di vita: non divorare e accaparrare, ma condividere e donare». In un altro passaggio della Santa Messa nella Notte Santa, il Santo Padre sottolineò ancora «Il Signore sa che abbiamo bisogno ogni giorno di nutrirci. Perciò si è offerto a noi ogni giorno della sua vita, dalla mangiatoia di Betlemme al cenacolo di Gerusalemme. E oggi ancora sull’altare si fa Pane spezzato per noi: bussa alla nostra porta per entrare e cenare con noi (cfr Ap 3,20). A Natale riceviamo in terra Gesù, Pane del cielo: è un cibo che non scade mai, ma ci fa assaporare già ora la vita eterna». L’annuncio della Natività, che avverrà in forma completa secondo tradizione con la Santa Messa di domani e l’annuncio Urbi et Orbi dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro, viene anticipato da quel cuore umano così bisognoso di un incontro che possa “sconvolgere” e salvare la propria esistenza: «Voglio arrivare a Betlemme, Signore, perché è lì che mi attendi. E accorgermi che Tu, deposto in una mangiatoia, sei il pane della mia vita. Ho bisogno della fragranza tenera del tuo amore per essere, a mia volta, pane spezzato per il mondo. Prendimi sulle tue spalle, buon Pastore».
SANTA MESSA DELLA VIGILIA: LA DIRETTA STREAMING VIDEO
In vista della Santa Messa della Vigilia di questa sera, come sempre, occorre sapere che sarà possibile seguire la predicazione di Papa Francesco non solo se presenti fisicamente nella Basilica di San Pietro: la diretta streaming video avverrà, come da tradizione di questi ultimi anni, sul canale YouTube di Vatican News con l’inizio della celebrazione fissata per le ore 21.30. Domani alle 12 invece sarà la volta della Benedizione Urbi et Orbi appena chiusa la Santa Messa del Natale (celebrata nella Basilica del Vaticano al mattino, ore 10.30). Pochi giorni fa nel benedire i Bambinelli del Presepe, il Santo Padre ha sottolineato un aspetto tutt’altro che “marginale” nella celebrazione del Natale del Signore: «il presepe è come un Vangelo vivo. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui». Un file rouge che riporta alla Messa della Vigilia di un anno fa dove in chiusura il Santo Padre ripeteva all’intera cristianità «Signore, da Te amato, potrò anch’io amare e prendere per mano i fratelli. Allora sarà Natale, quando potrò dirti: “Signore, tu sai tutto, tu sai che io ti amo”».