L’11 aprile 2020 la chiesa cattolica commemora il Sabato santo. Secondo la fede cristiana, in questo giorno Gesù discese agli inferi, vincendo sul diavolo e sulla morte. Il Cristo liberò poi le anime dei giusti, consentendogli di entrare in Paradiso. Salvate le anime di coloro che erano morti prima di lui, il Figlio di Dio si unisce di nuovo al corpo nel sepolcro, dando così vita al mistero della resurrezione, centrale nella dottrina cristiana. Il Sabato santo è anche indicato dalla chiesa cattolica come il giorno del silenzio di Dio. In questa giornata, infatti, non viene celebrata alcuna funzione, se non quella relativa alla Veglia per la resurrezione di Gesù Cristo a ridosso della mezzanotte. Inoltre, il Sabato santo è una giornata in cui i fedeli sono invitati a pentirsi e meditare sui propri peccati, così da purificarsi in attesa della Domenica santa, in cui si festeggia la resurrezione del Figlio di Dio. Non essendovi Sante Messe, il Sabato santo è anche l’unico giorno durante tutto l’anno in cui i fedeli non possono ricevere la Comunione. La sola eccezione è concessa agli ammalati in punto di morte, così da affrontare il cosiddetto Viatico nella grazia divina. Inoltre, lo scenario delle Chiese in questo giorno è molto particolare. Infatti, i fedeli sono abituati a vederle spesso illuminate, ciò però non avviene nella giornata che precede la Domenica di Pasqua, quando gli edifici religiosi rimangono nell’oscurità. Nelle ore finali di sabato, in genere alle 22 o, al più tardi, alle 23, si celebra la Veglia pasquale. A tal riguardo, è bene specificare che tale liturgia appartiene alla Domenica santa e non alla giornata di sabato, proprio per il Silenzio di Dio citato in precedenza.



Non sempre l’orario della Veglia coincide tra le aree cristiane di tutto il mondo. Infatti, vi sono delle località che posticipano l’inizio della Veglia pasquale intorno alla mezzanotte, con la celebrazione che si protrae dunque fino alle primissime ore notturne. Riguardo al Sabato santo, va anche detto che è l’ultimo giorno del Triduo pasquale, il quale inizia nella seconda parte della giornata di giovedì con la Messa vespertina, per proseguire quindi con il Venerdì santo e, infine, la Veglia pasquale del Sabato preceduta dal silenzio per Gesù nel sepolcro, prima di festeggiare la resurrezione alla domenica. Negli anni scorsi, Papa Benedetto XVI indicò la sacra Sindone conservata a Torino come l’icona del Sabato santo. Secondo la dottrina cattolica, infatti, la sacra Sindone è il telo che avvolse Gesù nel sepolcro, acquistato da Giuseppe d’Arimatea (membro del Sinedrio) dopo aver chiesto a Ponzio Pilato il permesso di seppellire Gesù nel sepolcro da lui fatto scavare nei pressi del monte Golgota, laddove il Figlio di Dio era stato crocifisso insieme a due ladroni intorno a mezzogiorno del Venerdì santo. A riportare tale episodio è il Vangelo di San Marco (Mc 15,42-46). Per alcuni, il Sabato santo è anche il giorno più lungo, inteso come riflessione. Un periodo diverso per ciascun fedele, molto personale. Un’ultima curiosità: nei Vangeli non compare nessuna Parola in questa giornata, per questo motivo si è soliti associare la definizione Giorno di crisi della Parola al Sabato di Gesù nel sepolcro.

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