Ha cambiato vita Sabina Beganovi, più conosciuta come Began. Sembrano infatti passati anni luce da quando la bella “Ape Regina”, come veniva soprannominata all’epoca dai giornalisti e dai cronisti, era al centro delle cronache per le cene eleganti ad Arcore, la villa monzese di proprietà di Silvio Berlusconi. Oggi Sabrina è una donna nuova, grazie e soprattutto alla sua conversione all’Islam: «È il tuo ego che ti dice che sei bella, o che sei brutta, o che stai invecchiando o che sei troppo magra o grassa – le parole rilasciate ad un’intervista a La Stampa – è sempre l’ ego che ti fa credere di aver bisogno di soldi, o di più soldi, o di un uomo accanto, o di una bella macchina, o di gioielli. L’ ego ti fa offendere, ti fa inorgoglire: è lui il vero demone. Il nostro più grande nemico. Dobbiamo combatterlo sempre. Deve stare zitto!». Il rapporto fra l’attuale leader di Forza Italia e la Began, come ricorda La Stampa, è durato quasi una decade: «Silvio non ha mai ostacolato il mio amore crescente per Dio, mi ha sempre detto di saper bene quanto fossi spirituale, nel bene e nel male. Prima ero una furia, mi arrabbiavo tantissimo, lo minacciavo e gli gridavo le cose più atroci. Ad un tratto mi guardava, senza scomporsi, dicendomi che tutta quella passione gli piaceva tanto, ed io crollavo. Mi ha sempre saputa prendere, lui».



SABINA BEGAN: “SE OGGI SONO COSI’ E PERCHE’ HO SAPUTO STARE DA SOLA”

Quella relazione si chiuse proprio a seguito della scelta di Sabina di lasciare l’Italia per andare a Sarajevo a studiare il Corano (i genitori sono entrambi musulmani): «Se oggi sono così – spiega – è solo perché ho saputo stare da sola tanto tempo, ci vuole forza per trovarsi con sé stessi in buona compagnia». Benedetta Paravia, la collega de La Stampa che ha realizzato l’intervista, ci tiene a spendere delle parole di ammirazione per la Began, forse dipinta in quegli anni turbolenti del Bunga Bunga, come una donna fin troppo facile: «Conosco Sabina da quando avevo 18 anni, ero fidanzata con il fratello del suo compagno di allora. Quando questo suo compagno, un bellissimo principe della nobiltà romana morì anni dopo che si erano lasciati, lei era l’ unica a piangere in silenzio nella stanza adiacente alla bara». Benedetta e Sabina si sono incontrate in un ristorante romano per la chiacchierata: «Prima di cenare – spiega ancora la collega della carta stampata – mi chiede scusa e si alza, va a pregare e ritorna. In quel momento penso a questo racconto, la sua vera storia merita di essere raccontata».

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