Sabina Nuti ha le idee molto chiare quando si parla di scienza e ripartenza. Per la direttrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa l’unica soluzione è iniziare dalla ricerca, l’unica in grado di sconfiggere in via definitiva il Covid-19. “Le competenze , le capacità, I saperi non ci mancano. I nostri ricercatori sono ambiti in tutto il mondo”, dice a Rai News, “Mettiamoli al servizio del paese, diamo loro spazio ed opportunità”. Oggi, mercoledì 27 maggio 2020, Sabina Nuti sarà protagonista della puntata di #Maestri prevista su Rai 3 nel primo pomeriggio. Si parlerà di sanità pubblica e di Costituzione, che stabilisce la salute come diritto fondamentale dell’individuo e di interesse collettivo. Così come dei protagonisti della Sanità, Regioni, Stato e personale sanitario. Intanto l’Ateneo pisano ha ripreso la sua attività dopo due mesi di stop. “La ricerca alla Scuola Superiore Sant’Anna non si è mai fermata ma certamente quella che ha bisogno di laboratori e attrezzature fisiche ha subito una netta riduzione in fase 1”, ha aggiunto, “Ora i laboratori sono aperti ma per garantire condizioni di sicurezza abbiamo ampliato gli orari di apertura per evitare affollamenti e ridurre eventuali rischi di contagio”. A ciò si aggiunge l’obbligo di mantenere una distanza di 1 metro e 80 cm nelle attività di ricerca che richiedano un contatto e in caso di avvicinamenti maggiori fra le persone, è previsto l’obbligo di indossare la mascherina FFP. Il personale tecnico e amministrativo è stato uno degli ultimi a ritornare in attività: in questo settore lo smart working stabilito dalla Nuti è rimasto in vigore fino allo scorso 17 maggio. “Le misure non costituiscono soltanto la risposta verso un obbligo imposto”, ha detto la rettrice, “ma sono da considerarsi espressione di quel senso di responsabilità nel farsi carico della sicurezza e della salute di tutte e tutti coloro che fanno parte della nostra comunità”.
SABINA NUTI E IL TRIAGE ONLINE: “IN FUTURO SARA’ NECESSARIO”
Sabina Nuti e l’Ateneo di Pisa hanno già messo in moto la macchina da guerra della scuola per contrastare la diffusione del Coronavirus. “Molti dei nostri docenti e ricercatori stanno collaborando su varie iniziative”, dice a Rai News, “sono presenti nelle task force governative, supportano i sistemi sanitari regionali con dati e analisi, sono presenti sulla stampa con interventi, hanno messo a disposizione ai docenti e studenti delle scuole secondarie lezioni online su tematiche relative ai nostri ambiti di ricerca”. La didattica a distanza in questi mesi ha funzionato: ha permesso a milioni di studenti e docenti di rimanere al passo con le lezioni. “Questa non può sostituire in futuro quella in presenza”, dice ancora la Nuti, “che è molto più ricca e che garantisce anche lo scambio tra studenti che è uno dei pilastri della formazione di eccellenza della Scuola Sant’Anna”. Tra le misure di sicurezza previste troviamo anche il triage volontario su smartphone. Una misura che l’Università di Pisa ha già adottato per calmierare gli ingressi nelle strutture. “Non possiamo immaginare di compilare moduli cartacei di autocertificazione”, sottolinea la Nuti, “credo che in futuro tutte le strutture universitarie, e non, dovranno attrezzarsi con un triage online fatto con il proprio smartphone”. La rettrice infatti ha autorizzato l’uso del dispositivo già lo scorso 4 maggio , in occasione del Dpcm di Giuseppe Conte. Non manca la volontà di riprendere le attività in modo graduale, così come l’utilizzo di protezioni collettive e individuali volte a contrastare possibili diffusioni del virus. Una delle misure previste è il termoscanner, installato in vari punti dell’ingresso di tutte le sedi e in grado di rilevare la temperatura corporea delle persone.