«Prima o poi anche la Consulta boccerà le misure anti-Covid del Governo Conte […] allora si riconoscerà che i Dpcm e i decreti sono illegali»: Sabino Cassese mantiene la barra “dritta” contro la modalità di gestione della cosa pubblica del Governo fin dall’inizio della pandemia globale e oggi lo conferma nell’intervista a “La Verità”. Per il presidente emerito della Consulta il grado di anticostituzionalità dei provvedimenti di Conte non è da oggi sul banco degli imputati, ma potrebbe finir presto anche su quello dei tribunali e della stessa Corte Costituzionale: «mancavano strumenti adatti? Lo strumento c’è, ed è il decreto legge. Che va adottato “in casi straordinari di necessità e d’urgenza”».



I limiti costituzionali vi sono per interventi straordinari come il Dpcm, ma per Cassese tali limiti non sono stati superati con la pandemia da Covid-19: «La Costituzione ne detta tre: straordinarietà, necessità e urgenza. Prenda la seconda ondata della pandemia: era straordinaria? Non era stata prevista? Non si potevano, quindi, apprestare per tempo gli strumenti per fronteggiarla? Questa imprevidenza è il primo difetto dell’azione del governo». Ma è il secondo difetto quello ancora più “grave” secondo il giurista, ovvero aver trasportato contenuti normativi nei Dpcm che sono invece atti amministrativi. Sul silenzio dei tribunali e dei ricorsi contro i decreti di Conte – salvo qualche voce isolata – Cassese spiega «I giudici arrivano necessariamente a sera, cioè con un certo ritardo, perché la loro azione è mossa dai cittadini. La risposta non è mancata. Vi è già un buon numero di pronunce di corti che mettono in discussione la legalità dell’azione governativa».



LE COLPE DEL GOVERNO

Serve del tempo anche per l’intervento della Consulta ma Cassese si dice convinto che prima o poi verranno giudicati anche dagli ex colleghi togati: «le Costituzioni odierne contengano già accurati sistemi di bilanciamento delle opposte esigenze, che consentono di mantenere un giusto equilibrio tra libertà, democrazia e globalizzazione e i relativi opposti». Libertà di culto, libertà personali, libera di movimento: tanti i diritti “compressi” secondo Sabino Cassese che si potevano “evitare”: «L’articolo 16 della Costituzione consente di disporre limiti alla circolazione per motivi sanitari, ma con legge, in via generale. Altri limiti sono stabiliti per altri diritti, come quello alla libertà personale, quello alla libertà di culto, che avrebbero dovuto esser disposti in altro modo, o che non potevano esser disposti».



Imprevidenza e Dpcm illegittimi sono le colpe maggiori di questo Governo, sempre secondo il presidente emerito della Consulta che al termine dell’intervista a La Verità lancia anche un monito sul tema delicato e alquanto discusso dell’obbligo vaccinale in vista dei prossimi mesi di pandemia Covid: «L’obbligo di un trattamento sanitario può essere disposto solo con legge. Una legge sull’obbligo di vaccinazione contro il Covid 19 non c’è. Quindi, non c’è obbligo generale. Altra cosa riguarda chi lavora in un ospedale, chi lavora in grandi strutture a contatto con il pubblico o con molti dipendenti. Qui sopravviene una responsabilità del direttore sanitario e/o del capo della struttura. Può pensare che il direttore sanitario possa consentire che un chirurgo entri in sala operatoria se può essere portatore di germi o virus?».